06/02/2009, 00.00
SRI LANKA
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Lancio di pietre (e possibile espulsione) per la Croce rossa a Colombo

Il leader del partito marxista chiede l’espulsione del capo della Croce rossa perché diffonde dati falsi sulle vittime della guerra e favorisce i ribelli. L’esercito afferma che oltre 1600 civili hanno raggiunto la zona di sicurezza. Gli organismi umanitari parlano ancora di 250mila civili intrappolati nell’area del conflitto.
Colombo (AsiaNews/Agenzie) - Almeno 100 persone hanno assaltato la sede del Comitato della Croce Rossa internazionale (Icrc) a Colombo lanciando pietre contro gli uffici situati nella centrale Layards Road e occupando la sede dell’organizzazione per un’ora e mezza. Il fatto segue di poche ore la richiesta di espulsione del capo dell’Icrc, Paul Castella. La richiesta è stata fatta al governo dal leader del National Freedom Front (Nff), Wimal Weerawansa.
 
Weerawansa, presidente del partito di matrice marxista, che sostiene il presidente Mahinda Rajapaksa, accusa il direttore della Croce rossa di diffondere dati falsi sulla tragica situazione dei profughi e delle vittime degli scontri nel nord del Paese sostenendo così le Tigri tamil.
 
L’esercito intanto ha affermato che nella mattina del 6 febbraio oltre 1637 civili hanno raggiunto la zona di sicurezza tra Darmapuram e Visuamadu e che l’area sotto il controllo del Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte) è ora ridotta a 170 chilometri quadrati.
 
La Croce rossa e gli organismi umanitari presenti nella zona in cui esercito e ribelli si confrontano confermano la stima di 250mila persone intrappolate nell’area. L’Onu afferma che nei bombardamenti del 4 febbraio almeno 52 civili sono morti e 80 feriti.
 
Proseguono intanto le polemiche attorno all’ospedale di Puthukkudiyiruppu. Per questo l’esercito ha diffuso un video realizzato il 5 febbraio con immagini dei tetti dell’edificio che appaiono intatti. Le forze militari respingono l’accusa, rivolta da personale Onu, di aver bersagliato con bombe a grappolo la struttura.
 
La Croce rossa ha affermato che l’ospedale, evacuato il 4 febbraio, è stato attaccato cinque volte nell’arco di tre giorni. Il governo addebita ogni responsabilità ai ribelli e il portavoce dell’esercito afferma che non si tratta della prima volta che l’Ltte usa “la strategia dell’ospedale per prendersi gioco del mondo”.
 
Il presidente Rajapaksa, in una conversazione telefonica avvenuta il 5 febbraio, ha assicurato al segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, che “le operazioni militari vengono portate avanti senza persecuzioni nei confronti dei civili”.
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