02/12/2010, 00.00
INDIA
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La “Società del Pilar” di Goa elevata al rango di “Diritto Pontificio”

di Nirmala Carvalho
Benedetto XVI ha firmato il decreto che pone sotto il diretto controllo della Santa Sede la “Società dei missionari di san Francesco Saverio” di Goa. Una solenne concelebrazione nella cappella del Seminario il 4 dicembre festeggerà l’evento. I missionari del Pilar compiono la loro opera di evangelizzazione nei contesti più difficili.

Goa (AsiaNews) – Il Papa ha conferito lo status di “Diritto pontificio” alla Società dei missionari di san Francesco Saverio del Pilar (Società del Pilar), che assume così il nome di Società di vita apostolica per la missione ad gentes di Diritto Pontificio. Per celebrare questo evento il 4 dicembre 2010 si svolgerà una solenne concelebrazione nella cappella del seminario del Pilar, a Goa. Vi parteciperanno il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, il card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi, l’arcivescovo-patriarca Felipe Ferrao e l’arcivescovo emerito Raul Goncalves. Durante la celebrazione verrà letto il documento ufficiale di approvazione pontificia. Il canone 593 del Codice di diritto canonico stabilisce che gli “istituti di diritto pontificio sono immediatamente ed esclusivamente soggetti al potere della Sede Apostolica per ciò che riguarda la disciplina e il governo interno”.

Padre Theodore Mascarenhas, missionario del Pilar responsabile per l’Asia, l’Africa e l’Oceania al Consiglio pontificio per la cultura ha detto in un’intervista esclusiva ad AsiaNews: “La Società adesso deve adeguarsi al suo nuovo ruolo e al nuovo status. Il carisma missionario deve essere rafforzato ulteriormente e bisogna trovare nuove vie di esercitarlo. Le costituzioni devono essere emendate per incorporare le modifiche ordinate dalla congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli”.

Padre Mascarenhas ha aggiunto: “Queste modifiche riguarderanno il governo, così da riflettersi sui nuovi poteri, diritti e responsabilità dei superiori maggiori e sulla relazione fra la Società, la Santa Sede e i vescovi. Il card. Ivan Dias mi ha detto: ‘Ora siete una figlia cresciuta, una sposa che ho dato in matrimonio alla Chiesa universale’”.

P. Mascarenhas spiega ad AsiaNews le origini della Società e del suo contributo alla Chiesa. “La Società è nata nell’arcidiocesi di Goa nel 1887, fondata da un sacerdote dell’arcidiocesi. In questo senso il Diritto Pontificio attribuito alla Società è un tributo al popolo e all’arcidiocesi di Goa. La gente a Goa ha sempre considerata la Società come una cosa sua, l’hanno aiutata finanziariamente, ma soprattutto incoraggiando i loro figli a unirsi alla Società. Speriamo che con le responsabilità ulteriori affidate alla Società, con il suo nuovo status, i figli di Goa ancora più numerosi entreranno nei suoi ranghi per andare a proclamare il Vangelo. La Società si avventura in zone difficili; da isole lontane, dimenticate, alle giungle del Nagar Haveli, dal retroterra di Sanguem al caldo soffocante del Punjab-Haryana”.

Sulle nuove vocazioni, padre Mascarenhas ha detto: “Attraverso la Società del Pilar i figli di Goa seguono i passi del grande apostolo dello Sri Lanka, il beato Joseph Vaz, e portano avanti l’evangelizzazione. Ogni vocazione da Goa alla Società è un tributo allo spirito missionario della gente di Goa”.

Su modo in cui l’elevazione a istituto di Diritto Pontificio può aiutare la Società nella sua missione, p. Mascarenhas  risponde: “Questo gesto aumenta le responsabilità della Società e dei suoi membri verso il suo carisma. La spiritualità particolare della Società nasce dallo scopo di rendere Gesù presente fra coloro che ancora non lo conoscono e fra i cristiani che sono divenuti indifferenti. Il missionario del Pilar è chiamato a entrare nella cultura del luogo in cui vive, sul modello di Gesù. Per predicare il Vangelo in maniera efficace i missionari del Pilar devono vivere in comunione con la gente presso cui sono mandati, e diventare parte del loro mondo sociale e culturale. Questo significa staccarsi da molti aspetti della propria cultura. Il Vangelo deve ispirare i missionari a fare proposte culturali innovative e allo stesso tempo guardarsi dal sincretismo e dal relativismo. E’ significativo che il documento pontificio si chiuda con queste parole: ‘Possa la Società dei missionari di san Francesco Saverio essere sempre guidata dallo stesso zelo missionario che portò san Francesco Saverio a terre lontane, mosso solo dall’amore di predicare il Vangelo di Gesù Cristo…’”.

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