17/06/2008, 00.00
LIBANO
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La Rice ha portato il sostegno Usa a Suleiman e Siniora

La visita-lampo del segretario di Stato Usa è servita a manifestare la “presenza” di Washington nell’accordo di Doha e nella elezione del capo dello Stato libanese. Scontri nella notte nella Bekaa tra sostenitori ed oppositori della maggioranza: tre morti e quattro feriti.
Beirut (AsiaNews) – Aperto sostegno al nuovo presidente Michel Suleiman ed al sistema democratico libanese, richiesta alle Nazioni Unite di trovare una soluzione per le Fattorie di Sheeba, la zona – una trentina di chilometri quadrati - occupata dalle forze israeliane e rivendicata dal Libano. E’ il bilancio della visita a sorpresa compiuta ieri a Beirut dal segretario di Stato americano, Condoleezza Rice. Nelle cinque ore di permanenza nella capitale libanese, la Rice ha incontrato, oltre a Suleiman, il primo ministro designato Fouad Siniora, il presidente della Camera Nabih Berri ed i leader della maggioranza parlamentare, Saad Hariri, Walid Joumblat e Amin Gemayel.
 
Primo motivo politico della visita della Rice appare essere la volontà degli Stati Uniti di manifestare il proprio sostegno al nuovo presidente libanese e l’approvazione per gli accordi di Doha che ne hanno permesso l’elezione. Del tutto naturale la solidarietà con i filo-occidentali Siniora e maggioranza parlamentare. Ed appare come un puntello all’azione di Siniora la richiesta di Washington perché il segretario dell’Onu trovi una soluzione alla questione delle Fattorie di Sheeba.
 
Il segretario di Stato Usa ha anche in qualche modo evitato la questione Hezbollah. Ai giornalisti che le chiedevano come avrebbe potuto Washington riconoscere un governo del quale fa parte una organizzazione che esso qualifica come terrorista, la Rice ha risposto che da molto tempo il Partito di Dio è ritenuto terrorista e che nulla è cambiato, aggiungendo però che la formazione del governo è una questione interna libanese.
 
Ma come spesso accade in Libano, le notizie di tipo politico si accompagnano a quelle di scontri armati. Così è anche questa volta. E’ di tre morti e quattro feriti il bilancio di scontri avvenuti la notte scorsa nella Bekaa tra sostenitori e oppositori del governo. Il conflitto nei villaggi di Taalbaya e Saadnayel avrebbe visto l’uso di mortai e lancia-granate ed avrebbe costretto l’esercito libanese ad intervenire per separare i contendenti. Invece, secondo il quotidiano del partito di maggioranza, Al Mustaqbal, gli scontri avrebbero visto da una parte attivisti di Hezbollah ed Amal e dall’altra l’esercito. (PD)
 
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