24/08/2019, 09.00
MALAYSIA-ONU
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L’Onu ‘bacchetta’ Kuala Lumpur: Rivedere i dati sulla povertà

Il governo malaysiano afferma che solo lo 0,4% della popolazione vive al di sotto della soglia critica. Per il relatore speciale Onu, il dato reale è compreso tra il 16 ed il 20%. Circa il 9% dei nuclei familiari del Paese sopravvive con meno di 2mila ringgit (431,47 euro) al mese.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Le Nazioni Unite (Onu) contestano le affermazioni del governo malaysiano, secondo cui il Paese ha quasi eliminato l’indigenza. Secondo i dati forniti da Kuala Lumpur, il tasso di povertà della Malaysia è sceso dal 49% nel 1970 a solo lo 0,4% nel 2016. Ma Philip Alston (foto), relatore speciale Onu sulla povertà estrema e sui diritti umani, afferma che tali cifre si basano su misurazioni obsolete: la soglia della povertà è rimasta allo stesso livello per decenni, nonostante il costo della vita sia sempre più elevato.

Ieri, l’esperto ha tenuto una conferenza stampa al termine di una visita di 11 giorni nel Paese del Sud-est asiatico. Secondo Alston, analisi condotte da gruppi indipendenti suggeriscono che in Malaysia vi sia ancora “una povertà significativa” e che il tasso d’indigenza sia in realtà compreso tra il 16% ed il 20%. “I dati ufficiali renderebbero il governo campione del mondo nell'eliminazione della povertà... Tuttavia, ritengo abbastanza ovvio che non sia il caso”, ha affermato. Kuala Lumpur fissa la soglia nazionale di povertà a 980 ringgit malesi (211,42 euro) al mese per famiglia. Per Alston la cifra è “ridicola”, poiché significherebbe che una famiglia urbana di quattro persone dovrebbe sopravvivere con 8 ringgit (1,73 euro) per persona al giorno. Il relatore Onu ha aggiunto che circa il 9% dei nuclei familiari del Paese sopravvive con meno di 2mila ringgit (431,47 euro) al mese.

Alston ha anche sottolineato che i poveri in Malaysia, in particolare i tribali Orang Asli, subiscono violazioni sproporzionate dei loro diritti civili e politici: “Le popolazioni indigene soffrono di tassi di povertà molto più elevati e, nonostante i lodevoli proclami del governo per garantirne i diritti, la loro terra ancestrale è assediata. Ciò mette a repentaglio sostentamento, sicurezza alimentare e accesso alle medicine tradizionali”. L’esperto, che presenterà un rapporto dettagliato a Ginevra il prossimo giugno, ha concluso ricordando la situazione di quanti non godono della cittadinanza malaysiana. Tra questi vi sono migranti, rifugiati e apolidi. Questi sono esclusi dal sistema scolastico pubblico, affrontano gravi ostacoli all'accesso all'assistenza medica e spesso non sono in grado di lavorare in modo legale. Tuttavia, non sono citati nelle statistiche ufficiali sulla povertà.

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