L’orgoglio di Pechino per il Nobel a Tu Youyou: Dimostra l’avanzata della Cina
Pechino (AsiaNews) – Il Premio Nobel per la medicina alla scienziata cinese Tu Youyou “dimostra la prosperità della Cina e il progresso nazionale in campo scientifico e tecnologico. Sottolinea anche il grande contributo della medicina tradizionale cinese alla salute dell’uomo e conferma la forza e la presenza internazionale del nostro Paese”. Lo scrive il premier cinese Li Keqiang in un messaggio di congratulazioni inviato alla scienziata.
La donna è stata indicata ieri dal Karolinska Institute svedese come vincitrice del prestigioso riconoscimento, prima donna cinese a ricevere un Nobel in campo scientifico, per il suo studio sulle erbe tradizionali cinesi contro la malaria. Insieme a lei sono stati premiati l’irlandese William Campbell e il giapponese Satoshi Omura.
Nel testo, il premier cinese loda “l’intero panorama degli scienziati cinesi, fra cui i ricercatori medici, che con il loro impegno a lungo termine e la loro passione hanno raggiunto numerosi traguardi. Vi incoraggio a migliorare una strategia nazionale economica basata sull’innovazione e a cercare sempre maggiori progressi nei campi tecnologici e scientifici”.
Nata nel 1930, la Tu ha scoperto l’Artemisinin, farmaco che ha ridotto in maniera sensibile il tasso di mortalità degli affetti da malaria: “Il suo contributo è stupefacente – spiega Juleen R. Zierath, presidente della Commissione incaricata di assegnare il Nobel – perché ispirata dalla medicina tradizionale ha identificato l’agente attivo nella pianta di artemisia che ha poi condotto al farmaco”.
La scoperta non ha avuto però una storia facile. In effetti, ci sono voluti 13 anni al team di ricerca di cui la Tu faceva parte per raggiungere il risultato. Negli anni che vanno dal 1965 al 1979, infatti, la Cina è stata sconquassata dalla Rivoluzione culturale: la conoscenza era definita “superflua” e gli intellettuali venivano umiliati in pubblico. Allo stesso modo, gli scienziati erano visti quanto meno con sospetto.
Il gruppo che ha scoperto l’Artemisinin – noto come “Progetto 523” – era composto da circa 500 ricercatori sparsi in 60 Istituti. Nessuno di loro ha beneficiato in alcun modo dalla scoperta, resa possibile in quegli anni turbolenti soltanto grazie al diretto interessamento del premier Zhou Enlai. La stessa Tu non è mai stata inclusa nell’Accademia cinese delle Scienze sociali, esclusione che lei stessa ha definito “il più grande rimpianto della mia vita”.
Li Guoqiao, dell’Università di medicina di Guangzhou, ha effettuato i trial chimici nel 1974 che confermarono l’efficacia dell’estratto: “Il nostro progetto era l’unico di carattere scientifico che è riuscito ad avanzare durante la Rivoluzione culturale, a parte quello noto come ‘Due bombe e un satellite’. Abbiamo lavorato duro perché sapevamo che si trattava di materiale d’emergenza necessario per la guerra [del Vietnam ndr]”.
Campbell e Omura hanno invece vinto il premio “per aver sviluppato terapie che hanno rivoluzionato i trattamenti di alcune delle più devastanti malattie collegate ai parassiti, fornendo all’umanità nuovi potenti mezzi per combattere queste infezioni”.
04/11/2019 08:36
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