L’esercito siriano pronto all’offensiva a Ghouta est. Decine di vittime civili
I morti nella sola giornata di ieri sarebbero almeno 100, di cui 20 bambini; a questi si aggiungono 470 feriti. L’Onu chiede la fine dei bombardamenti e parla di situazione “fuori controllo”. Colpiti anche depositi e strutture ospedaliere. I ribelli hanno risposto lanciando mortai su Damasco.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) - I bombardamenti sferrati dall’esercito siriano contro Ghouta orientale, roccaforte ribelle alla periferia di Damasco e da tempo sotto assedio governativo, hanno ucciso decine di civili e provocati danni ingenti. È quanto denunciano gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), secondo cui nella sola giornata di ieri sarebbero morte almeno 100 persone, di cui 20 bambini; a questi si aggiungono circa 470 feriti, alcuni dei quali in modo grave.
Al momento non si hanno notizie ufficiali sul numero di morti o feriti. Tuttavia, se confermato si tratterebbe del bilancio più pesante per un solo giorno di combattimenti nella regione negli ultimi tre anni.
Funzionari delle Nazioni Unite chiedono la cessazione immediata dei bombardamenti e aggiungono che la situazione “sta andando fuori controllo”. Nell’enclave a est di Damasco sotto assedio dal 2013, dalla quale più volte in passato sono partiti razzi e mortai che hanno colpito obiettivi cristiani della capitale, vivono circa 400mila persone.
Secondo alcune fonti locali l’esercito siriano starebbe preparando una imponente offensiva di terra per riprendere il controllo dell’intera area. Si tratta dell’ultima parte di territorio ancora sotto il controllo dei gruppi ribelli, nei pressi della capitale Damasco.
Gli attacchi dell’esercito siriano hanno colpito non solo civili, ma anche case, depositi e strutture mediche. Nella sola giornata di ieri sono state colpite quattro cliniche mobili, tra cui una struttura usata come reparto maternità. I ribelli hanno risposto lanciando mortai e razzi su Damasco.
Attivisti e volontari locali temono che i danni a strade e infrastrutture possano ostacolare ancor pi la consegna di aiuti in un’area già in condizioni critiche.
Sull’offensiva in atto a Ghouta est è intervenuto in queste ore anche il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov, unico alleato assieme all’Iran del governo siriano. Secondo il capo della diplomazia di Mosca i governi occidentali e i miliziani locali “esagerano” nel descrivere la situazione a livello umanitario.