16/09/2024, 08.50
UZBEKISTAN
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L’ascesa di Saida, erede al trono dell’Uzbekistan

di Vladimir Rozanskij

La figlia maggiore del presidente dell’Uzbekistan Mirziyoyev ha continuato negli ultimi anni a salire i gradini della scala del potere, raggiungendo di fatto il posto più elevato dopo il padre. Confermando la "tradizione" dei Paesi dell'Asia Centrale.

Taškent (AsiaNews) - La 39enne figlia maggiore del presidente dell’Uzbekistan, Saida Mirziyoyeva, è al governo ormai da cinque anni, e in questo periodo ha continuato a salire i gradini della scala del potere raggiungendo di fatto il posto più elevato dopo il padre Šavkat, di cui è consigliera e prima assistente. Ormai da tempo viene considerata l’erede al trono di Taškent, anche se nella famiglia presidenziale non mancano altri aspiranti, considerando del resto che con le modifiche alla costituzione dello scorso anno, il 67enne Mirziyoyev potrebbe rimanere sulla poltrona per altri 14 anni, superando il quarto di secolo dopo la prima elezione del 2016.

Saida è la prima di tre figli, e nell’aprile del 2019 assunse la carica di vice-direttrice dell’Agenzia per l’informazione e le comunicazioni di massa, un ruolo che la poneva subito tra le principali risorse della presidenza. Nonostante si fosse tenuta fino ad allora lontana dalla politica, già nel 2023 è stata proclamata ufficialmente prima assistente del padre, “un decollo politico vertiginoso”, come commenta il noto giornalista uzbeko Džakhongir Mukhammad, “una persona sconosciuta che all’improvviso diventa la seconda autorità del Paese”.

Da allora la sua presenza sulla scena pubblica è divenuta costante e sempre più eclatante, con incontri al massimo livello e accoglienza delle delegazioni straniere, visite alle regioni e rappresentanza dell’Uzbekistan all’estero. Lo scorso mese Saida si è recata nel vicino Kazakistan, incontrando il presidente Kasym-Žomart Tokaev alla vigilia della visita ufficiale del padre ad Astana. L’esempio dei Paesi centrasiatici del resto è molto evidente, a partire dal tandem presidenziale del Turkmenistan dei Berdymukhamedov padre e figlio, Gurbanguly e Serdar, e anche il presidente del Tagikistan, Emomali Rakhmon, sembra avviato sulla stessa strada con il figlio Rustam Emomali.

La discendenza familiare del potere garantisce protezione a tutti i membri del clan, molti dei quali hanno accumulato grandi fortune in questi anni. “L’Uzbekistan è una dittatura, in cui la prima famiglia controlla il governo e l’intero Paese”, afferma l’ex-diplomatico Ališer Taksanov su Radio Azattyk, considerando che “quasi tutti i parenti di Mirziyoyev si trovano al potere”, anche nei servizi segreti e nel mondo degli affari. L’ultima conferma di questi giorni è la nomina del cognato del presidente, Otabek Umarov, marito della figlia minore Šakhnoza, a vice-presidente del Comitato Olimpico per l’Asia centrale alla 44ma assemblea di New Delhi, una nomina a tempo indeterminato con competenze molto ampie, che interessano anche Iran e Afghanistan.

La leader dell’associazione parigina “Diritti dell’uomo in Asia centrale”, l’uzbeka Nadežda Ataeva, ritiene che l’attività di Saida Mirziyoyeva è attualmente una “preparazione all’assunzione del ruolo presidenziale”, e ad ogni incontro pubblico la figlia ed erede appare sempre più sicura di sé, è “una specie di corso di studi per gli scatti di carriera”. Secondo Ališer Ilkhomov, capo del Central Asia Due Diligence di Londra, il 40enne Umarov potrebbe però contendere a Saida la poltrona suprema, anch’egli accumulando le cariche, essendo anche vice-presidente del Servizio di sicurezza nazionale.

Otabek accompagna il presidente in tutti i suoi spostamenti ed è la sua principale guardia del corpo, traendo da questo ruolo “l’accesso a enormi leve di influenza”, assicura Ilkhomov. Grazie ai legami familiari egli ha accumulato grandi ricchezze, ed è considerato il mediatore tra la sfera politica e quella economica del Paese, manovrando “da dietro le quinte”. Tra i due pretendenti ci sarebbe quindi una competizione sotterranea, che si sarebbe evidenziata nel contrasto con un altro quarantenne, Komil Allamžonov, esponente del Consiglio per l’informazione molto vicino alla figlia del presidente, che avrebbe accusato Umarov di ingerenze indebite nel mondo del business uzbeko. Saida può contare peraltro anche sulla protezione del suocero, il 72enne generale Batyr Tursunov, padre del marito e imprenditore Ojbek e primo vice-presidente del Consiglio di sicurezza, da cui sorveglia il suo giovane collega Umarov, in un gioco di potere tutto interno alla famiglia presidenziale.

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