Kerala, l’omicidio di un cristiano dalit è un ‘delitto d’onore’
Kevin Joseph è stato ucciso dai parenti della moglie, di fede cristiana siriaca. L’omicidio ha portato alla luce una discriminazione radicata nella mentalità, anche in quella dei cristiani.
Mumbai (AsiaNews) – Un tribunale del Kerala ha riconosciuto come “delitto d’onore” l’omicidio di un giovane cristiano dalit di 23 anni, assassinato dal padre della sposa appena tre giorni dopo le nozze perché contrario al matrimonio. Secondo i giudici, alla base dell’omicidio esiste una discriminazione sociale. Ad AsiaNews p. Devasagayaraj M Zackarias, segretario nazionale dell’Ufficio per le caste e le tribù svantaggiate della Conferenza episcopale indiana (Cbci), sottolinea che “esiste sempre la tendenza a negare l’esistenza del sistema delle caste. Ci sorprende ancora di più il fatto che la discriminazione avvenga in uno Stato dove il tasso di alfabetizzazione è tra i più elevati e i cristiani hanno una lunga storia”. Poi lamenta: “Non viviamo lo spirito del cristianesimo se pratichiamo la discriminazione di casta”.
Kevin Joseph, la vittima, è stato ritrovato morto in un canale vicino la città di Kollam il 28 maggio scorso. Sul suo corpo, gli inquirenti hanno rinvenuto almeno 15 ferite, mentre il decesso è avvenuto per annegamento. Appena qualche giorno prima, il 24 maggio, si era unito in matrimonio con Neenu Chacko, una ragazza di 21 anni di famiglia benestante e di fede cristiana siriaca. Contrari alle nozze, e dopo vari tentativi di far saltare il matrimonio, alcuni parenti della sposa hanno rapito Kevin, lo hanno torturato e lasciato agonizzante nel corso d’acqua. Il tribunale ha incriminato 14 persone in tutto.
L’omicidio ha sconvolto la comunità cristiana del Kerala, una delle più antiche di tutta l’India, risalente all’evangelizzazione dell’apostolo Tommaso. Nello Stato i cristiani rappresentano il 20% del totale della popolazione (di 34 milioni).
Il sistema delle caste è stato abolito dalla Costituzione indiana. Tuttavia la morte del giovane ha portato alla luce una discriminazione ancora radicata sia nella società che nella Chiesa indiana. Per superare l’emarginazione degli ex “intoccabili” nelle gerarchie ecclesiastiche, nel 2016 la Cbci ha approvato un piano d’azione per l’inclusione dei dalit. Il prossimo 11 novembre tutta la Chiesa sarà coinvolta nell’iniziativa intitolata “Domenica per la liberazione dei dalit”.