28/08/2015, 00.00
KAZAKHSTAN
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Kazakhstan, al via l’accordo sulla nuova Banca nucleare internazionale

La banca servirà a frenare progetti autonomi di proliferazione nucleare validi anche per l'Iran. La sede è nell’impianto metallurgico di Ulba (Kazakhstan orientale) e il combustibile transiterà sul territorio russo. Il progetto nasce nel 2009 da una proposta di Nazarbayev. I Paesi membri dovranno soddisfare stretti requisiti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Si studia l’utilizzo delle biotecnologie nucleari in agricoltura.

Astana (AsiaNews/Agenzie) - L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) e il Kazakhstan hanno firmato l’accordo per l’apertura della prima Banca del combustibile nucleare esistente al mondo, dopo che a fine luglio era stata raggiunta l’intesa conclusiva. La cerimonia si è svolta ieri alla presenza di Yerlan Idrissov, ministro degli Esteri kazako (nella foto, a sinistra), e di Yukiya Amano, direttore generale Aiea (nella foto, a destra). Servirà a “scongiurare futuri rischi nucleari” e assicurare la cooperazione internazionale nel campo dell’energia atomica. Le parti hanno anche dichiarato che stanno valutando la possibilità di utilizzare il nucleare nell’industria alimentare e idrica.

La nuova Banca del combustile aprirà i battenti nel 2017 e consisterà in un deposito di uranio a basso arricchimento (Leu, low-enriched uranium), controllato in modo diretto dall’Iaea. La sede scelta è l’impianto metallurgico di Ulba (Kazakhstan orientale) e il materiale nucleare transiterà sul territorio russo.

Il progetto nasce nel 2009 con la proposta del presidente kazako Nursultan Nazarbayev di ospitare sul proprio territorio un impianto di raccolta dell’uranio proveniente dai Paesi ricchi, a cui avrebbero potuto accedere anche quei Paesi che non dispongono delle tecnologie necessarie per arricchire l’uranio. L’intento dell’Agenzia atomica, che ha accettato la proposta nel 2011, è fornire un flusso stabile, prevedibile e al costo effettivo (non al prezzo di mercato), in modo che la banca sia da deterrente per i progetti autonomi di espansione nucleare. La banca potrebbe essere un’alternativa reale per alcuni Paesi come l’Iran che vogliono perseguire l’arricchimento dell’uranio, senza arrivare ad un’escalation militare.

La Iaea Leu Bank si basa su contributi volontari: l’organizzazione Nuclear Threat Initiative [Nti, dell’ex senatore Usa e filantropo Sam Nunn - ndr] ha fornito 50 milioni di dollari, gli Stati Uniti 49 milioni, l’Unione Europea altri 25, Kuwait e Emirati arabi hanno offerto entrambi 10 milioni e la Norvegia 5 milioni. Tutti i rappresentati dei Paesi donatori e dell’Nti erano presenti alla firma di ieri.

La sicurezza della Banca sarà garantita dagli standard normativi e legali del Paese centro-asiatico. L’impianto di Ulba avrà una riserva massima di 90 tonnellate di uranio e i membri che lo richiederanno dovranno soddisfare una serie di regole ben precise, tra cui il divieto di ulteriore arricchimento, lavorazione o rivendita senza il permesso dell’Iaea.

Il ministro Idrissov ha anche annunciato durante la cerimonia l’intenzione del Kazakhstan di collaborare con l’Aiea per sviluppare nel Paese l’uso dell’energia atomica in agricoltura e nelle risorse idriche. “Io credo - ha detto - che questa diventerà una nuova area di cooperazione, che potrebbe essere molto fruttuosa”. L’Aiea infatti ha già in corso alcuni progetti con la Fao (Food and Agriculture Organization dell’Onu) per migliorare la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole attraverso l’uso delle biotecnologie nucleari. Per esempio, le radiazioni sono usate per distruggere microorganismi dannosi, batteri, virus e insetti presenti nei cibi, sterilizzare strumenti e utensili, produrre delle specie geneticamente migliori.

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