Jolo, doppio attentato esplosivo: 15 uccisi; 75 feriti
I militari sospettano che la doppia esplosione sia opera del gruppo jihadista Abu Sayaf, legato allo Stato islamico. Lo scorso anno un attentatore suicida si è fatto esplodere nella cattedrale cittadina. Il sud delle Filippine è teatro di scontri tra le Forze di sicurezza e ribelli separatisti, alcuni di matrice jihadista. Mons. Charlie Inzon: “Porre fine alle violenze”.
Manila (AsiaNews/Agenzie) – Un doppio attentato dinamitardo ha colpito ieri l’isola meridionale di Jolo uccidendo 15 persone (otto militari e sette civili, incluso un attentatore) e ferendone 75. Prima è esploso un ordigno artigianale montato su una motocicletta; un’ora dopo, una donna si è fatta saltare in aria nei pressi dell’area travolta dal primo scoppio.
Al momento non vi è alcuna rivendicazione, ma i militari sospettano che il doppio attentato sia opera di Abu Sayaf, il gruppo estremista islamico legato ad al-Qaeda e poi allo Stato islamico. Esso è anche responsabile dell'attacco esplosivo nel gennaio del 2019, quando un attentatore suicida si è fatto esplodere nella cattedrale di Jolo, provocando 20 morti e più di 100 feriti.
In un Paese a larga maggioranza cattolica, il sud delle Filippine è abitato per la maggior parte da musulmani. Da decenni esso è il teatro di scontri tra le Forze di sicurezza e ribelli separatisti, alcuni di matrice jihadista. Abu Sayaf è noto alle cronache per la sua efferatezza e per le sue attività di sequestro a scopo di estorsione, spesso di turisti occidentali.
Secondo alcuni analisti, l’atto terroristico potrebbe essere una rappresaglia per l’arresto a inizio mese di un leader di Abu Sayaf nell’isola di Mindanao.
Mons. Charlie Inzon, vescovo di Jolo, ha condannato l’accaduto, chiedendo di pregare per le vittime. Egli ha lanciato inoltre un appello per porre fine alle violenze nel Paese, già alle prese con la tragedia della pandemia, e ha invitato la popolazione a rimanere calma e vigile.