Istanbul, Ekrem Imamoglu è il nuovo sindaco. Erdogan perde (ancora) la metropoli
Il leader dell’opposizione laica sconfigge il candidato del presidente con un margine ancora superiore alle amministrative di marzo. Egli ha ottenuto il 54% dei voti, rispetto al 45% dell’ex premier Binali Yildirim. I cittadini in festa hanno invaso vie e piazze della città. Per il “sultano” è la più grave sconfitta elettorale.
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) - Dal cauto ottimismo delle prime ore, ai festeggiamenti per le vie e le piazze della metropoli quando il risultato del voto era ormai definito: così Istanbul, e i suoi abitanti, hanno accolto la vittoria alla poltrona di sindaco del candidato dell’opposizione Ekrem Imamoglu che ha battuto - per la seconda volta - l’ex Primo Ministro Binali Yildirim e uomo forte del “sultano” Recep Tayyip Erdogan. Un trionfo ottenuto con un margine di 775mila voti, ben più ampio dei 13mila del marzo scorso.
Diversi giovani hanno percorso il cuore della capitale economica e commerciale del Paese sventolando con orgoglio bandiere della Turchia. Alcuni mostravano immagini di Atatürk, il padre fondatore della nazione repubblicana. Altri ancora indossavano maschere con il volto del neo-sindaco Imamoglu, l’artefice di questo successo atteso, ma insperato fino all’ultimo.
“Moltissimi giovani, disperati, vogliono abbandonare la Turchia” ha dichiarato il 22 studente universitario Ayca Yilmaz, fra i tantissimi giovani in piazza a festeggiare. “Ma ora - aggiunge - potremmo prendere il considerazione il fatto di restare. Siamo di nuovo pieni di speranza”.
Secondo i risultati ufficiali diffusi dall’agenzia Anadolu dopo il 99% delle schede scrutinate, Imamoglu ha ottenuto il 54,03% delle preferenze contro il 45,09% per il candidato del presidente Erdogan, considerato il vero sconfitto di questa nuova tornata elettorale. L’opposizione ha saputo trionfare con un margine ancora superiore rispetto alle amministrative del 31 marzo, annullate dopo il ricorso del partito di governo Akp (e sostenuto da Erdogan) per presunti brogli e irregolarità.
Ekrem Imamoglu, ex dirigente dell'azienda di costruzioni di proprietà di famiglia, una delle seconde linee del partito repubblicano Chp di ispirazione socialdemocratica e laica, finora sconosciuto al grande pubblico, è riuscito dove altri per 20 anni hanno fallito: battere Erdogan, l’uomo che con la scusa del fallito golpe del luglio 2016 ha ristretto libertà individuali, impresso una morsa sul Paese e incarcerato decine di migliaia di persone.
Ora gli errori del “sultano” cominciano a pesare, ultimo in ordine di tempo quello di ripetere il voto a Istanbul, la città più importante del Paese da 25 anni nelle mani dell’Akp. Un calcolo errato che potrebbe assestare un colpo decisivo alla sua immagine sul piano interno e a livello internazionale. Nelle scorse settimane lo stesso Erdogan aveva dichiarato che “chi vince a Istanbul, vince in Turchia”. Ecco perché analisti ed esperti concordano nel considerare il voto della metropoli la peggiore sconfitta elettorale del presidente.
Nel suo primo discorso dopo il voto, il 49enne Imamoglu - che in campagna elettorale ha saputo lanciare messaggi postivi accompagnati da sorrisi - ha sottolineato che queste elezioni rappresentano “un nuovo inizio” per la città e il Paese. “Stiamo aprendo - ha aggiunto - una nuova pagine a Istanbul. E in questa nuova pagina, vi sarà giustizia, uguaglianza, amore”. Egli ha quindi aggiunto di voler lavorare assieme a Erdogan: “Signor presidente - ha concluso - sono pronto a cooperare con lei in spirito di armonia”.
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