12/06/2009, 00.00
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Influenza suina: è pandemia globale, la prima del 21° secolo

La decisione dell’Oms non si riferisce alla virulenza e alla severità dell’influenza, ma solo alla diffusione geografica. Il virus è ormai diffuso in 74 Paesi e non si può fermare. Pressioni per la preparazione del vaccino, che sarà pronto solo a settembre. Si teme per i Paesi poveri dell’emisfero sud, che vanno incontro adesso alla stagione invernale e in futuro per i Paesi del nord, il prossimo inverno. L’ultima pandemia, nel ’68, ha causato la morte di circa 1 milione di persone. Ma l’Oms teme uno scenario come quello della spagnola del 1926, che ha ucciso fino a 50 milioni di persone.

Ginevra (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato lo stato di pandemia globale per l’influenza suina, innalzando al massimo (il n. 6) il livello di allerta. Il virus A/H1N1 si è ormai diffuso in 74 nazioni e ha colpito quasi 30 mila persone, causando la morte di 141 di essi. In Hong Kong e in Thailandia le scuole e gli asili sono chiuse per l’emergere di infezioni fra gli scolari.

Margaret Chan, direttore generale dell’Oms ha dichiarato che ormai siamo di fronte alla “prima pandemia del 21° secolo”. Ella ha anche precisato che l’innalzamento del livello di allerta al massimo non significa che “assisteremo a un incremento delle morti o di casi seri”. La definizione di pandemia globale è legata alla diffusione geografica del virus e al fatto che ormai esso è incontenibile. Le autorità dell’Oms affermano che con ogni probabilità la pandemia durerà per uno o due anni. Esse hanno anche detto che è inutile chiudere le frontiere o restringere il movimento di persone, beni o servizi.

L’influenza suina sembra accanirsi soprattutto sui giovani sotto i 25 anni e si manifesta come un semplice raffreddore e con febbre. L’Oms domanda a tutti coloro che presentano i sintomi di farsi visitare. I mezzi per ridurre le infezioni sono quelli comuni: lavarsi spesso le mani, non stare in luoghi affollati, evitare il contatto da vicino con affetti da influenza.

Gli esperti fanno notare che le nazioni povere dell’emisfero sud sono le più esposte dato che esse vanno ora verso la stagione invernale. In più, non possono permettersi grandi stock di vaccino.

L’Oms ha chiesto alle ditte farmaceutiche di velocizzare la preparazione dei vaccini contro l’influenza suina, ma è improbabile che essi siano pronti prima di settembre. L’allerta globale spinge anche i governi a spendere ancora di più per contenere il virus.

L’influenza suina ha colpito soprattutto gli Stati Uniti (13.217 casi), il Messico (5.717), il Canada (2.446), l’Australia (1.224), il Cile (1694) e il Regno Unito (666).

Per l’Oms, uno dei peggiori scenari per il futuro è la mutazione del virus A/H1N1 in una forma più virulenta che colpisca i Paesi dell’emisfero nord nel prossimo inverno, secondo uno schema identico a quello dell’influenza spagnola del 1926 che ha ucciso fino a 50 milioni di persone.

L’ultima pandemia globale è stata l’influenza di Hong Kong nel 1968, che ha ucciso circa un milione di persone. L’influenza ordinaria uccide di solito fra i 250 e io 500 mila individui.

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