India, il partito comunista contro Modi: È "un nazista" che mente al popolo
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Il cosiddetto "modello Gujarat", ovvero uno Stato in pieno sviluppo e ormai libero dalle tensioni etnico-religiose, "è una grande bugia della propaganda nazista" promossa da Narendra Modi e dal suo Bharatiya Janata Party (Bjp, partito nazionalista indù). A parlare sono due membri di spicco del Communist Party of India (Cpm, partito marxista): Brinda Karat, prima donna eletta nel Politburo, e Arun Mehta, segretario Cpm in Gujarat. I rappresentanti del Cpm hanno parlato ieri, in occasione della pubblicazione di due libretti ispirati dalla diffusione di alcuni dati statistici raccolti dal National Sample Survey Office (Nsso).
I due volumetti si intitolano Defeat Bjp, Defend Secularism ("Sconfiggere il Bjp, difendere il secolarismo") e No To The Gujarat Model ("No al modello Gujarat") e cercano di spiegare come la campagna elettorale di Modi - chief minister del Gujarat (al terzo mandato consecutivo) e candidato premier del Bjp - si basi su dichiarazioni prive di reale fondamento. I dati del Nsso infatti dimostrerebbero che il decantato sviluppo dello Stato indiano, presentato come uno dei più ricchi della confederazione, non esiste.
"Quel modello - spiega Karat - è basato sullo sfruttamento di manodopera a basso costo; un livello molto basso di spesa per i consumi, l'istruzione e la sanità; un alto tasso di malnutrizione e abbandono della scuola".
È in particolare sullo sviluppo che Karat punta il dito: "Secondo i dati del Nsso, il 90% della popolazione nelle aree rurali spende solo 75 rupie [0,90 centesimi di euro] al giorno in cibo e beni essenziali. Il 58% di bambini e ragazzi abbandona la scuola. Il tasso di impiegato è cresciuto dello 0,4%: molto meno del livello nazionale. Il modello Gujarat riguarda le grandi aziende, non la popolazione".
Mehta scardina un altro mito della propaganda di Modi, quello riguardante l'energia elettrica disponibile 24 ore su 24 in tutto lo Stato: "Nelle campagne l'elettricità non dura più di sei ore. Inoltre, da cinque anni 127mila persone aspettano di ricevere l'allaccio per la corrente".