21/11/2017, 08.37
GRECIA-RUSSIA
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Incontro inter-ortodosso: la missione nel mondo nel segno di sant’Andrea

di Vladimir Rozanskij

A Patrasso (Grecia), luogo del martirio dell’apostolo, hanno partecipato rappresentanti ortodossi di Grecia, Serbia, Georgia, Ucraina, Bulgaria, insieme a ospiti da Paesi non ortodossi, come Usa e Italia. Ricordsti i martiri cristiani di oggi e coloro che muoiono spiritualmente, oppressi “dalla morale post-modernista”. Le banche “massimi templi del secolarismo pratico”. Le reliquie di san Serafino di Sarov. Un Memorandum degli impegni dei fedeli.

Mosca (AsiaNews) - Il 17 e 18 novembre si è tenuta a Patrasso, città della Grecia meridionale che conserva la memoria del martirio dell’apostolo Andrea “il primo chiamato”, un’importante conferenza inter-ortodossa sul tema La voce dell’apostolo Andrea il Protoclito nel mondo contemporaneo. Organizzata dalla Fondazione S. Andrea, un’organizzazione russa attiva dal 1992 per diffondere la memoria delle grandi tradizioni dell’Ortodossia, alla conferenza hanno partecipato rappresentanti di Grecia, Serbia, Georgia, Ucraina, Bulgaria, insieme a ospiti da diversi Paesi non ortodossi, come Usa e Italia.

Scopo della conferenza era di “riconoscere il principio unificatore della devozione a s. Andrea Protoclito, e costituire il primo passo di un cammino di consolidamento delle forze sociali nel mondo cristiano orientale”. A partire dell’unità di spiritualità e dottrina, il mondo ortodosso necessita di un grande sforzo progettuale, intellettuale e creativo, per rafforzare le proprie posizioni a livello internazionale e poter maggiormente influire sulla società civile, presentando risposte adeguate alle sfide contemporanee. Secondo i partecipanti alla conferenza, tale sforzo deve unire l’attività del clero e dei laici, delle comunità parrocchiali e delle associazioni pubbliche, come anche delle autorità politiche legislative e di governo.

Vladimir Jakunin, presidente della Fondazione S. Andrea, ha ricordato che le persecuzioni dei cristiani e degli ortodossi nel mondo sono tutt’altro che terminate, anzi, sono ancora più violente che ai tempi dell’impero romano e del comunismo sovietico. Ogni cinque minuti si uccide un cristiano nel mondo, più di 300 al giorno, oltre 100 mila ogni anno. E ancora di più, secondo Jakunin, muoiono spiritualmente le persone oppresse dalla morale post-modernista. Il metropolita Crisostomo (Sklifas) di Patrasso, a sua volta, ha ricordato che oggi nel mondo le chiese vengono trasformate in banche e borse finanziarie, contro le quali la Chiesa dovrebbe lottare, in quanto massimi templi del secolarismo pratico.

In apertura della conferenza, come atto simbolico di grande valore spirituale, è stata accolta solennemente a Patrasso una reliquia di s. Serafino di Sarov, il grande starets russo dell’Ottocento, portate direttamente dal monastero di Diveevo in cui riposano le sue spoglie, con la benedizione dal patriarca russo Kirill (Gundjaev). Accanto ai vescovi e ai rappresentanti delle varie Chiese, alla conferenza ha quindi partecipato misticamente uno dei padri moderni della Chiesa Ortodossa, la cui memoria è molto diffusa anche nel mondo occidentale.

Un Memorandum di impegni

A conclusione dell’incontro, i partecipanti hanno approvato un Memorandum di impegni da assumere da parte di tutti gli ortodossi, e da tutti gli uomini di buona volontà:

1.Riaffermare l’esclusività soteriologica del Signore Gesù Cristo, e della Chiesa Ortodossa come custode della Verità e della Grazia divina, ribadendo anche l’impegno di tutti gli ortodossi nel proseguire la missione dell’apostolo Andrea e illustrare la sua importanza nel mondo contemporaneo.

2. L’unione spirituale e dogmatica degli ortodossi deve aiutare l’edificazione attiva e il rafforzamento delle virtù religiose e sociali: la solidarietà, la misericordia, la libertà religiosa, la carità e la giustizia sociale nell’Europa contemporanea e nella società mondiale.

3. Sono inaccettabili gli idoli contemporanei dell’orgoglio umano, la sostituzione dei valori religiosi con quelli materiali, e anche una conoscenza atea, basata sulla cancellazione della fede, che conduce alla crisi post-modernista della nostra società e alla scomparsa della moralità pubblica.

4. I diritti dell’uomo, lo stato di diritto, gli elementi della cultura contemporanea hanno un grandissimo significato, ma il loro sviluppo si deve realizzare sulla base dei valori cristiani.

5. La libertà è un valore supremo: essa deve presupporre non soltanto i diritti, ma anche i doveri, compreso quello del sacrificio a immagine di Cristo.

6. L’individualismo, la secolarizzazione, la modernizzazione tecnocratica amorale sono tratti negativi dell’evoluzione del nostro spazio sociale, nel quale la spiritualità ortodossa svolge un ruolo curativo per le persone e l’intera società, allo scopo di liberare l’uomo dalle passioni e avvicinarlo a Dio.

I rappresentanti delle Chiese ortodosse rivolgono un appello a tutte le componenti della società nel mondo ortodosso per la collaborazione alla realizzazione degli scopi enunciati, compresi l’amore alla propria patria terrena, il rispetto delle generazioni anziane e la cura dell’infanzia, la difesa della famiglia e della vita, l’educazione dei giovani e la difesa dei cristiani perseguitati. Al tema della famiglia verrà dedicata la prossima conferenza, in data e luogo da destinarsi. L’impegno è che l’annuncio dell’apostolo Andrea: “Abbiamo trovato il Messia!” (Giov. 1,41), risuoni nel mondo intero.

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