07/10/2017, 10.49
IRAQ
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In decine di migliaia piangono ‘zio Jalal’, il leader curdo, primo presidente dopo Saddam

Si è tenuto ieri il funerale nella città natale. Accolto dall’attuale presidente curdo e altre personalità politiche. Migliaia si sono radunati intorno al corteo, durato tre ore. Proteste e critiche per la scelta della bandiera curda sulla bara.

Erbil (AsiaNews/Agenzie) – Decine di migliaia di iracheni hanno preso parte ai funerali di Jalal Talibani, leader curdo e primo presidente del Paese dopo Saddam Hussein, venuto a mancare lo scorso 3 ottobre. Nonostante il corale ricordo del defunto, la processione funebre non è sfuggita alle tensioni che circondano il Kurdistan iracheno fin dal voto per l’indipendenza, tenutosi lo scorso 25 settembre.

La salma è stata riportata nella città natale del defunto, Sulaimaniya, nel nord dell’Iraq, avvolta nella bandiera curda rossa, bianca e verde con il sole al centro. Il volo che ha riportato il defunto leader è stato un’eccezione alla sospensione imposta in seguito al referendum indipendentista.

Una banda militare ha accompagnato il corteo funebre suonando l’inno nazionale iracheno “Mawtini” (la mia nazione), l’inno curdo e la marcia funebre di Chopin. In decine di migliaia di persone a lutto si sono riunite lungo la via dell’aeroporto e intorno la gran moschea di Sulaimaniya con in mano fotografie del defunto e la bandiera dell’Unione patriottica del Kurdistan (Puk). In città, Talabani è ricordato con l’affettuoso soprannome di “Mam Jalal”, cioè “Zio Jalal”.

La processione funebre ha impiegato tre ore a raggiungere la moschea dall’aeroporto, mentre la folla si accalcava cercando di baciare la macchina che trasportava la bara. Talabani è stato poi sepolto nei pressi della sua abitazione e ufficio.

Ad accogliere la salma all’aeroporto è stato Fuad Musam, suo successore, anch’egli curdo. Non è intervenuto invece il primo ministro Haider al-Abadi, che ha ricordato il deceduto leader elogiando il suo ruolo nella “costruzione dell’Iraq federale”. A rappresentare il governo centrale c’era il ministro degli interni Qasim al-Araji. Massud Barzani, suo storico rivale alla guida dei curdi, ha partecipato alla cerimonia funebre. Erano presenti anche Javad Zarif, ministro iraniano degli esteri e alcuni rappresentanti curdi di Siria, Iran e Turchia.

In mezzo alle tensioni provocate dal referendum curdo per l’indipendenza, la presenza della bandiera curda sulla bara ha scatenato diverse proteste da parte dei media vicini ai gruppi politici sciiti e al governo centrale.

Talabani è stato un leader veterano della lotta curda per l’autodeterminazione e il fondatore nel 1975 del Puk, ed è divenuto presidente dell'Iraq nel 2005. Nonostante i limitati poteri della figura, la sua nomina ha avuto un'importante valenza simbolica per l'unità del Paese. Egli ha mantenuto la posizione fino al 2014, dopo due anni di cure dovute a un infarto nel 2012.

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