09/01/2021, 08.00
CINA-HONG KONG
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In carcere il giornalista Zhang Jialong: ha sostenuto gli attivisti di Hong Kong

Non si avevano più sue notizie dall’arresto nell’agosto del 2019. Condannato a 18 mesi per aver creato “disordini” diffamando il Partito comunista cinese. Uscirà di prigione l’11 febbraio. Famoso per le interviste ad Ai Weiwei e il sostegno ai dissidenti Liu Xiaobo e Xu Zhiyong. Cina prima al mondo per reporter in carcere.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il giornalista dissidente Zhang Jialong sta scontando una condanna a 18 mesi di carcere per aver sostenuto dal 2014 le proteste anti-governative a Hong Kong. La notizia è stata data ieri dall’Alta corte del popolo nella provincia di Guizhou.

Di Zhang non si sapeva più nulla dal 12 agosto 2019, come ha confermato ad Apple Daily la moglie Shao Yuan. La polizia l’aveva portato via dalla sua abitazione a Guiyang; lo scorso maggio è stato poi condannato. Tenendo conto del tempo già passato in carcere, il cronista uscirà di prigione l’11 febbraio.

Zhang era un reporter economico di Tencent News; i giudici lo hanno ritenuto colpevole di aver “creato disordini”. L’accusa è usata spesso in Cina per giustificare l’arresto di giornalisti, attivisti e avvocati per i diritti umani. Secondo le autorità, Zhang ha fatto circolare informazioni “false e diffamatorie” che hanno messo in cattiva luce il Partito comunista cinese.

Subito dopo la sua scomparsa, il dipartimento di Stato Usa ne aveva chiesto l’immediata liberazione. Zhang è conosciuto per le sue interviste a noti dissidenti cinesi, come l’artista Ai Weiwei e l’attivista per la sicurezza alimentare Zhao Lianhai. Nel 2014 egli ha incontrato l’allora segretario di Stato Usa John Kerry, in visita in Cina. Durante l’incontro, il reporter ha espresso sostegno per i prigionieri politici Liu Xiaobo e Xu Zhiyong, invitando il rappresentante statunitense a visitare Liu Xia, moglie del primo.

Il governo cinese è quello che nel 2020 ha imprigionato più giornalisti. Secondo dati pubblicati il 14 dicembre da Reporter senza frontiere (Rsf), su 387 cronisti detenuti in tutto il mondo, 117 si trovano in Cina

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