In Turkmenistan, le comunità ortodosse hanno festeggiato una Pasqua senza uova
Scarseggiano i generi alimentari, e di quelli disponibili sale il prezzo. Aumenti fra il 18 e il 50%. Continua la crisi economica più grave degli ultimi 25 anni.
Ashgabat (AsiaNews/Agenzie) – La comunità ortodossa del Turkmenistan ha avuto difficoltà a trovare uova per la Pasqua, quest’anno, nel contesto di una sempre più grave crisi economica e monetaria.
Le uova non sono del tutto scomparse dai mercati, ma le consegne sono state inconsistenti, tanto da costringere alcuni negozianti a venderne un massimo di 10 ad acquirente: nella capitale, il loro prezzo è salito a 33 tenge l’una (dieci centesimi di dollari americani, un tenge corrisponde a un centesimo di manat turkmeno). Per i cristiani ortodossi le uova, bollite e dipinte, sono una parte importante della celebrazione pasquale.
A quanto riportato da Euroasianet, il commesso di un negozio statale ha rifiutato l’acquisto di 30 uova ad una donna sulla cinquantina affermando che “altrimenti nessun altro avrebbe potuto averne”.
Non sono solo le uova ad essere difficile da reperire, ma anche le cosce di pollo e lo zucchero, che in alcuni casi non può essere venduto a più di due chili a persona. Diversi tipi di formaggio sono del tutto svaniti dal mercato, e quelli rimasti sono aumentati in maniera significativa di prezzo.
Il costo dei generi alimentari, in generale, è andato incrementando nel corso dell’anno, con un rincaro che può variare fra il 18% e il 50%. Il prezzo della farina importata, spesso da Russia e Kazakhstan, è salito da 3.4 a quattro manat al kg. Le olive in scatola costano nove manat al posto di sette. Il costo di vegetali e frutta è salito a sua volta, quasi del doppio (da due a 3.8 manat al kg).
Oltre all’aumento dei prezzi, pesa la svalutazione della moneta turkmena: al momento il cambio ufficiale fra manat e dollaro è 3.5 manat per un dollaro, mentre sul mercato nero il cambio è fisso a 7.2-7.5 manat per dollaro.
Inoltre, le autorità turkmene da febbraio hanno limitato in maniera radicale la quantità di contante che può essere ritirato in banca, sia nel Paese che all’estero: secondo le nuove regole del Vnesheconombank del Turkmenistan, i soldi ritirati all’estero non possono superare i 250 dollari americani.
In Turkmenistan, il salario minimo ammonta 650 manat, corrispondente a 185 dollari nel “mercato ufficiale” e 118 sul “mercato nero”.
Secondo una classifica pubblicata dal Diplomat lo scorso 4 aprile, il Turkmenistan è all’ultimo posto per attrattività di investimenti, a causa del sistema politico che interferisce in tutte le attività economiche del Paese. L’economia turkmena dipende in gran parte dalle esportazioni di idrocarburi, che di recente ha subito un arresto a causa dell’interruzione dei contratti con Russia e Iran e della costruzione della linea D, il più grande gasdotto turkmeno.
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