16/12/2008, 00.00
CINA
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Il rigido inverno tra i terremotati del Sichuan

Intere comunità ancora vivono in ripari di fortuna, con aiuti insufficienti. Mancano persino indumenti e coperte, per gente che ha perso tutto. L’aiuto “interessato” del governo e la carità dei cristiani locali.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – A 7 mesi dal disastroso terremoto che il 12 maggio ha colpito il Sichuan (oltre 80mila morti), milioni di sfollati affrontano un inverno rigido in tende e ripari provvisori. Pechino ha promesso di destinare 1.000 miliardi di yuan (circa 100 miliardi di euro) a opere di ricostruzione nella zona terremotata, ma, intanto, molte famiglie mancano di tutto. Gruppi cristiani della zona si preoccupano delle necessità quotidiane dei profughi.

In molte zone la temperatura da giorni è scesa sotto lo zero, annunciando un freddo inverno siberiano. Nei villaggi di tende e prefabbricati ci sono cucine comuni, supermercati, scuole per i bambini (nella foto), persino sale da massaggi. Ma molti prezzi sono alti e i profughi hanno perso non solo la casa e tutto quanto c’era dentro, ma spesso anche l’attività lavorativa. In alcune zone, come Dujiangyan, una grande risorsa era il fiorente turismo, ora del tutto annullato. Mancano persino coperte e vestiti pesanti.

I cristiani della diocesi sin dai primi giorni hanno portato aiuti concreti ai profughi, provvedendo ripari e generi necessari. L'associazione Jinde il 4 novembre ha donato ai profughi di Yuli trapunte per 400mila yuan. Ha poi donato 7.400 coperte di cotone, per 640mila yuan, agli sfollati più poveri di città come Pingtong, Chen Jiaba (contea Beichuan), Shuimo (Wenchuan). La distribuzione è avvenuta porta-a-porta, secondo le indicazioni delle autorità locali, così che i donatori hanno incontrato le famiglie, constatate le loro necessità, portata solidarietà. I profughi di Xihe, villaggio posto in alto sui monti, vivono in semplici ripari poco riscaldati.

Chen Jiaba è uno dei luoghi più colpiti dal terremoto e sin dall’inizio è stata decisiva l’opera dei volontari per dare un riparo agli oltre 3.500 abitanti di 18 villaggi. Oltre 1.500 famiglie ancora vivono in tende temporanee tirate su e organizzate da loro stesse. Gli abitanti del villaggio Yanshan cercano anche di riparare le case terremotate, per passarci almeno l’inverno, aiutati dai volontari di Jinde.

Ora i volontari cercano di raccogliere coperte, indumenti e altri generi per almeno 2 milioni di yuan, per l’inverno.

Intanto le autorità, più che preoccuparsi  dell’arrivo dell’inverno, parlano degli aiuti futuri e offrono a ogni famiglia di Dujiangyan 140mila yuan o un appartamento di 70 metri quadrati a condizione che ceda la proprietà della casa terremotata. Qualcuno commenta che non è un cattivo affare, per il governo.

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