29/11/2006, 00.00
COREA DEL SUD
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Il "pioniere della clonazione" coreano vuole tornare a manipolare cellule umane

di Theresa Kim Hwa-young
Hwang Woo-suk, in disgrazia dopo i suoi esperimenti contraffatti sulle staminali embrionali, sostiene che in 6 mesi potrà produrre cellule clonate "su misura" partendo dalle staminali dell'embrione.

Seoul (AsiaNews) – Il "pioniere" della clonazione in disgrazia, il sudcoreano Hwang Woo-suk, spera di poter "tornare al più presto a lavorare sulle cellule staminali embrionali umane", nonostante il grave scandalo che lo ha coinvolto e la revoca della sua licenza di ricercatore nazionale. Lo ha confermato ieri il suo avvocato, Lee Geong-haeng.

Secondo il legale, "Hwang vuole lavorare di nuovo sulle cellule umane. E' convinto che solo con la creazione di cellule staminali embrionali specifiche per ogni paziente potrà scusarsi di ciò che ha fatto".

Il veterinario, un tempo "eroe nazionale", è caduto in disgrazia dopo che la comunità scientifica internazionale e l'Università di Seoul hanno smascherato i risultati delle sue ricerche sulle cellule staminali embrionali, del tutto falsificati in laboratorio per dare l'impressione di essere riuscito a clonare cellule sane da malati affetti da patologie al momento incurabili.

Hwang era considerato uno dei più importanti studiosi al mondo in campo genetico. I risultati delle sue ricerche erano stati pubblicati nel 2004 e nel 2005 in due numeri dell'importante rivista scientifica statunitense Science. Il ricercatore affermava di aver creato linee di cellule staminali con la clonazione di embrioni umani.

Science ha tuttavia ritirato entrambi gli articoli dopo che la Seoul National University (Snu) ha reso noto che gli studi erano contraffatti, e che le cellule staminali non erano state create geneticamente ma provenivano da ovuli di donatrici.

Da maggio, Hwang si trova sotto processo per appropriazione indebita di fondi statali e privati per un valore di circa 2,8 miliardi di won [circa 2,5 milioni di euro ndr] e per aver comprato gli ovuli necessari alla sperimentazione, pratica che nel Paese è proibita dalla Legge sulla bioetica. Per questo motivo, il governo gli ha ritirato la licenza di ricercatore. Se ritenuto colpevole, rischia fino a tre anni di carcere.

La decisione di tornare al lavoro, spiega ancora il suo avvocato, "nasce dal fatto che egli è convinto di poter riuscire nella clonazione in circa 6 mesi". Tuttavia, Lee non spiega come Hwang potrà tornare a manipolare ovuli umani dopo che la Commissione nazionale per l'etica e la vita gli ha revocato la licenza di ricercatore, con l'accusa di "decisioni non etiche nel corso dei suoi esperimenti".

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