Il pastore Wang Yi condannato a 9 anni di prigione per ‘sovversione’
Il fondatore della Chiesa della Prima pioggia dell’Alleanza è stato condannato anche per “commercio illegale”: la sua comunità stampa infatti libri religiosi e li diffonde nella società cinese. La sentenza è stata emessa stamattina; il processo è stato celebrato il 26 dicembre. A nessun membro della comunità o familiare è stato permessa l’entrata nell’aula. Per Wang Yi, la persecuzione dei cristiani “è il male più malvagio e più orrendo nella società cinese” perché priva la popolazione della speranza e del futuro.
Chengdu (AsiaNews) – Il pastore Wang Yi, fondatore della Chiesa della Prima pioggia dell’Alleanza, è stato condannato a 9 anni di prigione per “incitamento alla sovversione contro il potere dello Stato” e per “commercio illegale”.
Wang era stato arrestato nel dicembre 2018, insieme ad altri 100 membri della sua comunità in diverse sedi del distretto di Chengdu (Sichuan). Dopo quasi un anno di detenzione preventiva, oggi la Corte popolare intermedia di Chengdu ha emesso il giudizio di condanna. Il processo era stato celebrato il 26 dicembre scorso. Secondo diversi testimoni, il tribunale era circondato da un cordone di polizia e nell’aula vi erano solo gli avvocati d’ufficio. A nessun membro della Chiesa, né ai parenti dell’imputato è stato permesso di essere presente.
Oltre alla condanna a nove anni, a Wang saranno negati i diritti politici per tre anni e saranno confiscati i suoi beni personali, che si aggirano sui 50mila yuan (circa 6.300 euro).
La condanna per “sovversione” si spiega con la personalità e l’azione di Wang Yi, già attivista democratico ai tempi del massacro di Tiananmen, poi convertito al cristianesimo e divenuto pastore della Chiesa della Prima pioggia. Definito da molti “il più coraggioso” leader religioso in Cina, Wang Yi ha bollato i nuovi regolamenti sulle attività religiose come uno strumento per soffocare la libertà religiosa.
Di recente, Wang Yi si era scagliato anche contro il “culto di Cesare”, dopo che le associazioni patriottiche hanno obbligato i cristiani a mettere – spesso sugli altari – la foto del presidente Xi Jinping.
Quanto all’accusa di “commercio illegale”, essa è legata al fatto che la comunità stampa libri religiosi e li diffonde fra i suoi membri e nella società cinese.
Durante il periodo di detenzione, è stata diffusa una lettera alla sua comunità, che Wang Yi aveva scritto in previsione del suo arresto. Nel testo, egli dice di essere “pieno di ira e disgusto a causa della persecuzione della chiesa da parte del regime comunista, e della malvagità nel privare la gente della libertà di religione e di coscienza”. Allo stesso tempo egli afferma di non avere alcuna pretesa di cambiare l’ordinamento sociale della Cina, ma rivendica la libertà di annunciare il Vangelo.
Per Wang, la persecuzione dei cristiani sta spingendo molti cinesi a “perdere la fiducia nel loro futuro, conducendoli in un deserto di disillusione spirituale e attraverso questo, conoscere Gesù”.
La persecuzione dei cristiani, egli afferma “è il male più malvagio e più orrendo nella società cinese”. “Tutto ciò – spiega – non è solo un peccato contro i cristiani. È anche un peccato contro I non-cristiani. Perché [in questo modo] il governo li minaccia in modo rozzo e brutale impedendo loro di venire a Gesù. Nel mondo non c’è peggiore malvagità di questa”.
La Chiesa della Prima pioggia ha circa 500 membri e 300 simpatizzanti. A differenza di molte Chiese protestanti sotterranee, i suoi membri praticano la fede in modo aperto; diffondono prediche e studi online; evangelizzano per le strade della città; hanno un seminario per far studiare i futuri pastori e una scuola primaria per 40 bambini.
07/11/2019 11:48
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