28/12/2005, 00.00
VATICANO
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Il Papa: preghiera e solidarietà per le vittime dello tsunami

L'amore di Dio abbraccia l'uomo fin da quando è nel grembo materno. In 9 mesi di pontificato Benedetto XVI ha incontrato quasi 3 milioni di persone.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Un invito alla preghiera ed alla solidarietà del Papa per le vittime dello tsunami che un anni fa colpì le popolazioni asiatiche e per coloro che nel mondo sono stati vittime di disastri naturali ha concluso l'udienza generale di oggi, l'ultima del 2005, anno nel corso del quale Benedetto XVI ha incontrato, a Roma, quasi 3 milioni di persone.

"La grandezza trascendente della conoscenza divina, che non abbraccia solo il passato e il presente dell'umanità, ma anche l'arco ancora nascosto del futuro" della storia e di ogni uomo, fin da quando è nel grembo materno è stato invece l'argomento che Benedetto XVI ha affrontato nella riflessione sul Salmo 138. "Estremamente potente è, nel nostro Salmo, - ha sottolineato tra l'altro - l'idea che Dio di quell'embrione ancora «informe» veda già tutto il futuro: nel libro della vita del Signore già sono scritti i giorni che quella creatura vivrà e colmerà di opere durante la sua esistenza terrena. Torna così ad emergere la grandezza trascendente della conoscenza divina, che non abbraccia solo il passato e il presente dell'umanità, ma anche l'arco ancora nascosto del futuro". E, ha aggiunto a braccio, "appare anche la grandezza di questa piccola creatura umana non nata, formata dalle mani di Dio e circondata dal suo amore".

Il Papa ha poi citato in proposito una riflessione di San Gregorio Magno riguardante "quanti nella Comunità cristiana sono più deboli nel loro cammino spirituale. Costoro, pur non costituendo la parte più perfetta, dell'edificio spirituale della Chiesa, vi «vengono tuttavia annoverati... in virtù del buon desiderio. È vero, sono imperfetti e piccoli, tuttavia per quanto riescono a comprendere, amano Dio e il prossimo e non trascurano di compiere il bene che possono. Anche se non arrivano ancora ai doni spirituali, tanto da aprire l'anima all'azione perfetta e all'ardente contemplazione, tuttavia non si tirano indietro dall'amore di Dio e del prossimo, nella misura in cui sono in grado di capirlo. Per cui avviene che anch'essi contribuiscono, pur collocati in posto meno importante, all'edificazione della Chiesa, poiché, sebbene inferiori per dottrina, profezia, grazia dei miracoli e completo disprezzo del mondo, tuttavia poggiano sul fondamento del timore e dell'amore, nel quale trovano la loro solidità» (2,3,12-13, Opere di Gregorio Magno, III/2, Roma 1993, pp. 79.81)".

Il ricordo per le vittime delle catastrofi naturali è venuto al termine dell'incontro, quando Benedetto XVI ha detto di volersi unire "al ricordo che in questi giorni accomuna le care popolazioni colpite un anno fa dallo tsunami, che ha causato innumerevoli vittime umane e ingenti danni ambientali. Preghiamo il Signore per loro e per quanti, anche in altre regioni del mondo, hanno subíto calamità naturali, e attendono ancora la nostra concreta e fattiva solidarietà".

Come ogni anno, in occasione dell'ultima udienza generale, la Prefettura della Casa pontificia ha reso noti i dati relativi agli incontri romani del Papa. Ne risulta che Benedetto XVI, nei suoi primi nove mesi di pontificato tra udienze generali (32), udienze particolari, celebrazioni liturgiche e Angelus ha incontrato 2.855.500 persone. In particolare, 810 mila sono stati i fedeli che hanno partecipato alle udienze generali, 251 mila a quelle particolari, 394 mila coloro che hanno preso parte alle celebrazioni liturgiche e 1.400.000 quelli che sono stati presenti all'Angelus. (FP)

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