04/01/2008, 00.00
BANGLADESH
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Il Bangladesh ha bisogno di riso

Secondo il capo dell’esercito Moeen U Ahmed, il Paese è di fronte ad una vera e propria crisi dovuto all’aumento dei prezzi. Servono subito 500mila tonnellate. Ma i Paesi donatori rispondono all’appello con scetticismo: il governo utilizzi le riserve di valuta estera per importare grano.
Dhaka (AsiaNews/Agenzie) – Il Bangladesh sta affrontando una “catastrofe” nei rifornimenti di riso. A lanciare l’allarme è il capo dell’esercito nazionale, gen. Moeen U Ahmed, che si è detto “molto preoccupato” per l’aumento vertiginoso dei costi del cereale. Il riso è centrale nell’alimentazione dei bangladeshi, ma le calamità naturali dell’anno scorso hanno distrutto ingenti quantità di raccolto. Non solo: il gen. Ahmed punta il dito contro il mercato globale e l’India in particolare, che ha portato il prezzo di una tonnellata di riso da 425 dollari a 500 dollari. Altro fattore da considerare è l’innalzamento dei costi dei trasporti, più difficili e quindi dispendiosi a causa dei danni apportati dal ciclone di novembre. Testimoni locali riferiscono oggi di lunghe file di migliaia di poveri davanti ai banchi allestiti dalle autorità (nella foto) per vendere il riso a prezzo di sussidio: 0,36 dollari al kg.

Ieri il governo ha incontrato i locali rappresentanti del World Food Programme (WFP), Food and Agriculture Organisation (FAO) e United Nations Development Programme (UNDP) per discutere la sua necessità di 500mila tonnellate di riso. Dhaka ha fatto la stessa richiesta anche ai Paesi donatori a fine novembre, garantendo che si sarebbe procurata per proprio conto altre 500mila tonnellate. In totale il deficit di riso per l’anno è pari a quasi tre milioni di tonnellate.

I paesi donatori al momento, però, rispondono con scetticismo: una tale assistenza è prevista solo in casi di emergenze umanitarie; in più tutti dicono di non aver ricevuto dal governo una stima precisa dei bisogni. Hanno, invece, suggerito al Bangladesh di comprare grano utilizzando le sue riserve di valuta estera o il denaro ottenuto con nuovi prestiti dalle agenzie internazionali.

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