Il 3 novembre processo al prete assiro sospettato di ‘terrorismo’
P. Sefer Bileçen continua a sostenere di aver solo donato del cibo a gente che glielo chiedeva, senza conoscere la loro appartenenza al Pkk. Alla prossima udienza in tribunale i giudici hanno vietato l’accesso ai giornalisti.
Mardin (AsiaNews) – Il processo al sacerdote assiro Sefer (Aho) Bileçen, accusato di “terrorismo”, è stato posticipato al 3 novembre prossimo. Il padre si è sempre difeso dicendo di aver solo dato da mangiare a persone che sono venute a trovarlo.
P. Sefer (Aho) Bileçen lavora nel monastero di Mor Yakup (S. Giacomo), una costruzione di circa 1500 anni, nel distretto di Nusaybin a Mardin, nell’estremo sud-est della Turchia, al confine con la Siria.
P. Sefer era stato arrestato il 10 gennaio scorso, ma poi liberato il 14 gennaio, grazie alla pressione dell’opinione pubblica. Secondo l’atto di accusa – datato 16 gennaio – il sacerdote sarebbe colpevole di “appartenenza a un’organizzazione”, il Pkk, il Partito dei lavoratori, considerata un gruppo terrorista legato ai curdi.
Il p. Sefer si è sempre difeso dicendo che egli non sapeva chi fossero le persone che sono venute da lui e che gli hanno chiesto del cibo. Egli non sapeva che fossero “membri di un’organizzazione” e ha dato loro del pane per carità cristiana.
Per l’udienza del 3 novembre, i giudici hanno deciso di non autorizzare l’entrata ai giornalisti.