04/06/2008, 00.00
NEPAL
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I monarchici indù accettano il passaggio alla Repubblica

di Kalpit Parajuli
Il leader della World Hindu Federation nepalese riconosce la modifica della costituzione sancita dall’Assemblea Costituente. Resta il dissenso per la dichiarazione di “Stato laico”: se non verrà rimossa, si preparano manifestazioni di piazza.

Kathmandu (AsiaNews) – La World Hindu Federation, difensore della monarchia e sostenitrice del re, accoglie la modifica della costituzione che sancisce il passaggio del Nepal a repubblica democratica federale. Dopo la presa di posizione del re Gyanendra Shah, ieri è arrivato il consenso anche del movimento induista che afferma di rispettare il verdetto popolare espresso attraverso l’Assemblea costituente: la World Hindu Federation non sosterrà più la monarchia visto anche il parere favorevole manifestato dal re, che accetta la volontà del proprio popolo.

Bholanath Jha, presidente della sezione nepalese del WHF, conferma il “sostegno al re in passato, ma adesso abbiamo cambiato posizione”. Non senza retorica, egli ha inoltre aggiunto: “Perché dovremmo continuare ad appoggiarlo, se lui stesso ha accettato il passaggio alla repubblica democratica?”.

Il consenso del movimento induista fa seguito al dissenso espresso da alcuni attivisti indiani pro-indù, i quali affermano di accettare “con riluttanza” il passaggio alla repubblica, ma chiedono al contempo la revoca della dichiarazione di Stato “laico” del Paese. Per questo la WHF ha ribadito che scatenerà manifestazioni di piazza se alla prossima riunione dell’Assemblea costituente, in programma domani 5 giugno, non verrà accolta la loro richiesta: secondo Bholanath Jha, infatti, la dichiarazione di laicità dello Stato danneggia “l’identità nazionale”.

In questi giorni il deposto re Gyanendra Shah ha cominciato le operazioni per lasciare il palazzo reale, chiedendo tuttavia una sistemazione adeguata per se stesso e la madre ottantenne Ratna Shah. In un’intervista ad AsiaNews il ministro degli affari interni Krishna Prasad Sitaula sottolinea che “tre fra i più importanti partiti della coalizione di governo hanno acconsentito a concedere il palazzo di Nagarjuna per l’ex re e il Mahendra Manjil – una costruzione voluta da re Mahendra, all’interno del palazzo Narayanhiti – in usufrutto alla madre Ratna sino alla morte”.

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