Hudaydah: prime violazioni alla tregua mediata dall’Onu, scambi di accuse fra le parti
In serata si sono registrati lanci di razzi e colpi di mortaio. I combattimenti hanno riguardato il settore orientale della città. Questa mattina il cessate il fuoco sembra tenere. Oggi il rappresentante speciale delle Nazioni Unite intende rilanciare le trattative fra Houthi e governativi filo-sauditi. Almeno 85mila bambini di età inferiore ai cinque anni, sono morti per le bombe o per malnutrizione. Circa 14 milioni di persone sono a rischio fame.
Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - Scontri sporadici, lanci di razzi e scambi di accuse fra le parti hanno oscurato il primo giorno di cessate il fuoco nella città portuale di Hudaydah, per settimane epicentro del conflitto nello Yemen, al cui interno si sta consumando una tragedia umanitaria. La tregua - mediata dall’Onu per evitare un assedio di vasta scala sulla città - fra le truppe governative sostenute da Riyadh e i ribelli sciiti Houthi vicini all’Iran è durata alcune ore, per poi vacillare sotto i colpi di artiglieria.
Secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni oculari, nella serata di ieri si sono registrati intensi lanci di razzi e colpi di mortaio. I combattimenti sono durati circa un’ora e hanno riguardato il settore orientale e meridionale della città, che riveste un’importanza strategica per l’approvvigionamento di cibo, medicinali e aiuti umanitari a una popolazione stremata dalla guerra.
La tv al-Masirah, controllata dagli Houthi, accusa la coalizione araba a guida saudita di aver violato la tregua bombardando alcune postazioni strategiche, fra cui il settore a est dell’aeroporto. Immediata la replica della coalizione, che attraverso l’agenzia degli Emirati Wam punta il dito contro i ribelli sciiti i quali avrebbero scagliato colpi di mortaio e razzi contro i quartieri orientali.
Le violenze sono giunte a conclusione di una giornata di relativa calma, in cui sembrava che la tregua potesse reggere. Fonti locali aggiungono che anche questa mattina non si registrano scontri.
Il cessate il fuoco a Hudaydah, mediato dalle Nazioni Unite, è il primo passo significativo nel contesto di un conflitto sanguinoso che, dal marzo 2015 a oggi, ha fatto registrare oltre 10mila morti e almeno 55mila feriti. In realtà, alcuni organismi indipendenti fissano il bilancio (fra gennaio 2016 e fine luglio 2018) a circa 50mila decessi. Dato che riguarda solo i combattenti sul campo, non le cosiddette “vittime indirette” (civili) per malnutrizione o colera.
Fra le prime vittime vi sono proprio i bambini, morti a causa delle bombe o per una gravissima malnutrizione: almeno 85mila bambini di età inferiore ai cinque anni, secondo diverse agenzie umanitarie internazionali. Di recente esperti Onu hanno affermato che almeno 14 milioni di persone sono a rischio fame.
Oggi il rappresentante speciale delle Nazioni Unite intende rilanciare le trattative di pace fra le parti, intavolando una discussione mediante collegamento internet fra le due fazioni in lotta. L’obiettivo è quello di un ritiro delle truppe dalla città e dai tre porti principali del Paese con una ridistribuzione delle truppe sul campo, secondo quanto previsto dall’accordo raggiunto la scorsa settimana nel contesto dei colloqui di pace - i primi in due anni - promossi in Svezia.
02/11/2018 09:02
25/04/2019 09:47