27/06/2016, 08.37
ASIA-GRAN BRETAGNA
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Hong Kong e l’Asia risentono ancora del Brexit: “una nuova era di grande incertezza”

Analisti parlano di “caos economico” peggiore della crisi del 2008. La sterlina è scesa ancora del 2%. I titoli finanziari legati a Londra ancora in negativo. Alla banca centrale cinese pensano che ci vorranno 5-10 anni per superare gli scossoni. Manager indiano: è una cosa solo temporanea.

Hong Kong (AsiaNews) – Questa mattina, la borsa di Hong Kong dà ancora segnali negativi a causa del Brexit, dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e dal mercato unico. Analisti affermano che la decisione presa nel Regno unito creerà scompensi molto grandi nell’economia mondiale, aprendo “una nuova era di grandi incertezze”.

A risentire di più l’effetto Brexit sono i servizi finanziari legati a Londra. Stamane le azioni della Hong Kong e Shanghai Bank (HSBC) hanno perso l’1,37%; la Standard Chartered l’1,04 e Prudential il 3,6%. Intanto, in mattinata, la sterlina ha perso ancora il 2%, dopo il tonfo del 12% di tre giorni fa.

Il timore più diffuso è che l’incertezza creata dalla decisione britannica continui ad avere effetti per molto tempo. Lou Jiwei, ministro cinese delle Finanze ha dichiarato che la Brexit potrebbe creare “ripercussioni e cadute” per i prossimi cinque o 10 anni.

Huang Yiping, membro del Comitato di politica monetaria alla banca centrale cinese, ha detto che vi sono segni di un “moto contrario alla globalizzazione”, che porterà tempi “molto cattivi” per il pianeta.

Ma secondo Anand Mahinda, presidente del Mahindra Group, i mercati hanno “reagito troppo”, come se ci fosse stato “uno tsunami… La mia previsione è che ci saranno grandi riprese in tutti i mercati”.

Il più pessimista sembra essere David Brown, capo della New View Economics che in un suo articolo pubblicato oggi sul South China Morning Post parla di una “nuova era di grande incertezza” causata dal Brexit. Secondo l’analista la mossa britannica ha il potere di “gettare il mondo in un caos e disordine economici ancor più grandi di quelli sopravvenuti con la crisi finanziaria globale del 2008”.

I motivi di questo pessimismo:

1. Le banche centrali sono ormai a corto di proposte e soluzioni, avendo giocato tutte le carte: interessi zero, ingegneria monetaria creativa, valanga di liquido gettata nei mercati.

2. Oltre al livello altissimo cui è giunto il debito globale, e il raffreddamento dell’economica cinese, vi è l’impotenza delle associazioni supra-nazionali, come l’Onu, Il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, il G7, ecc…incapaci di creare alcuna differenza.

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