Hong Kong, migliaia di studenti in piazza "per la democrazia e la libertà"
Hong Kong (AsiaNews) - Oltre 13mila universitari hanno deciso di unirsi allo sciopero delle lezioni scolastiche ad Hong Kong. Un "mare bianco", come è stato definito da alcuni media locali, che ha invaso ieri il campus dell'Università cinese dal quale è partita la protesta. Insieme agli studenti anche insegnanti, liceali e giovani della Cina continentale. Lo scopo è quello di convincere Pechino a rispettare le promesse e concedere al Territorio il suffragio universale.
La protesta è stata organizzata dalla Federazione degli studenti e dal gruppo "Scholarism". Alex Chow Yong-kang, segretario generale della Federazione, ha concluso le manifestazioni della mattina con un blitz davanti agli uffici all'attuale Capo dell'Esecutivo Leung Chun-ying. Insieme a circa 30 studenti, Chow ha chiesto al leader politico di incontrare i ragazzi "entro due giorni" e gli ha portato in dono carta e penna. Con questo gesto ha voluto ricordare la campagna elettorale di Leung, quando l'uomo promise che con la sua elezione "avrebbe dato carta e penna a tutti gli abitanti" per permettere loro di "scrivere al governo e ottenere risposta".
Gli scioperi e le manifestazioni pubbliche legate ad Occupy Central - movimento non violento che chiede democrazia per l'ex colonia britannica - sono ricominciati dopo che il governo centrale cinese ha respinto le richieste della popolazione locale per il voto del 2017. Pechino ha stabilito che le prossime elezioni del vertice politico di Hong Kong si svolgeranno attraverso un sistema di controllo dei candidati, che saranno "due o tre", e che il voto sarà espresso dai cittadini in maniera indiretta.
Fra gli aderenti allo sciopero delle lezioni vi sono anche studenti che provengono dalla Cina continentale. Una ragazza di Pechino definisce la protesta "un dilemma. Non ho idea di quale sia il lato giusto della vicenda". Una sua collega, invece, è "impressionata. Si tratta di una protesta davvero potente, ed è grande che gli studenti di Hong Kong possano dire la loro. Noi non abbiamo questa possibilità: anche se pensiamo qualcosa, non osiamo dirlo ad alta voce".
La stretta della Cina continentale sulla protesta pubblica del Territorio rischia però di divenire nei prossimi giorni più dolorosa: Pechino, ha dichiarato il presidente cinese Xi Jinping, "potrebbe giocare un ruolo più attivo" negli affari di Hong Kong. Il leader comunista ha incontrato gli industriali e gli imprenditori più ricchi dell'ex colonia britannica e, durante un vertice durato quasi due ore, ha assicurato che la politica ufficiale "rimane legata al concetto 'una nazione, due sistemi'. Ma il concetto di suffragio universale deve essere adattato alla situazione specifica della nazione e della città che lo richiede".