19/01/2015, 00.00
CINA
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Henan, "teppisti" distruggono una piccola azienda locale. La polizia guarda e passa

Una famiglia, che viveva all'interno dell'edificio, è stata costretta a rimanere a guardare - senza vestiti - mentre i violenti radevano al suolo l'edificio. Una macchina della pubblica sicurezza passa davanti alla scena e fa finta di nulla. Sempre più comune l'uso di bande violente da parte del governo per prendersi terre da rivendere. Il caso delle suore di Xian.

Pechino (AsiaNews) - Un gruppo di "teppisti" ha attaccato una famiglia cinese e l'ha costretta a guardare mentre demolivano la loro piccola azienda di "torte della luna". L'attacco è avvenuto alle prime luci dell'alba di ieri, 18 gennaio. La polizia di Xinzheng - nella provincia dell'Henan - non è intervenuta. L'azienda era nel mirino di "sconosciuti" da diverso tempo, e nonostante le denunce le autorità non hanno mai aperto un'inchiesta. La pratica di usare "teppisti" per cacciare via famiglie o aziende da terreni che interessano i governi locali è in voga da molto tempo.

Secondo il racconto fatto dal padre tutto inizia nella notte tra sabato e domenica, quando si sveglia per usare il bagno che si trova nella piccola azienda, dove la famiglia vive per risparmiare sull'affitto. All'interno trova un gruppo di circa 12 persone che sta distruggendo finestre e interni: chiama immediatamente il fratello - proprietario della ditta - al telefono, e gli chiede di intervenire.

Mentre sta telefonando, i teppisti lo individuano e lo costringono a rimanere a terra: poi prendono la moglie e il figlio dai loro letti e li mettono tutti insieme. I tre, che dormono nudi, non possono neanche rivestirsi e sono costretti a guardare mentre il gruppo distrugge tutto (vedi foto). All'esterno passa una macchina della polizia, che nonostante la devastazione in corso non interviene. Interrogati dai reporter locali, gli agenti negano le accuse di negligenza e dicono di aver passato il caso ad "autorità superiori".

Tuttavia il proprietario della fabbrica è convinto che dietro alla distruzione vi sia proprio la mano delle autorità, dato che ha denunciato più volte le violenze e le intimidazioni contro di lui e che queste sono rimaste lettera morta. D'altra parte l'utilizzo di "teppisti" e "criminali comuni" è da tempo in voga in Cina per eliminare proprietari di terreni che fanno gola al governo, che però non ha strumenti legali per prenderseli.

Nel 2005, ad esempio, un gruppo composto da 40 "teppisti" prese di mira le suore della diocesi di Xian che con un sit-in cercavano di salvare la scuola diocesana del Rosario dalla demolizione. Le religiose - vedi qui il dossier preparato all'epoca da AsiaNews - vennero malmenate in maniera selvaggia e soltanto l'intervento dell'opinione pubblica internazionale ha evitato che la vicenda passasse sotto silenzio. In ogni caso, il governo pretese milioni di yuan dalla diocesi per rendere ai cattolici gli edifici, che erano stati confiscati alla Chiesa durante la Rivoluzione culturale. 

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