Hebei, ‘emergenza di guerra’ per una nuova epidemia di Covid-19
La capitale della provincia Shijiazhuang, con 11 milioni di abitanti, è stata messa in lockdown: asili, scuole, università chiuse; vietato viaggiare all’esterno; alcuni quartieri non si possono muovere nemmeno in città. Per centinaia di nuovi casi di infezioni si accusano anche i cattolici, i loro raduni, l’ospitalità a missionari stranieri. Sconsigliati i viaggi nel periodo del Capodanno cinese. Oltre che in Hebei, vi sono casi a Chengdu (Sichuan), Dalian (Liaoning), Hehe (Heilongjiang), Pechino.
Pechino (AsiaNews) – L’Hebei, la provincia che circonda Pechino è messa sotto una “emergenza di guerra” a causa di una nuova ondata epidemica di Covid-19. In particolare, la capitale dell’Hebei, Shijiazhuang, è stata messa in lockdown, dopo la scoperta di centinaia di nuovi casi di coronavirus.
Ieri nella provincia sono stati registrati 120 nuove infezioni, di cui 50 nella sola Shijiazhuang; 117 il giorno precedente. Secondo le autorità i casi risalgono a infezioni avvenute il 2 gennaio.
Shijiazhuang, una città di 11 milioni di abitanti è stata isolata: a individui e veicoli è proibito lasciare la città; oltre 3mila medici e personale sanitario sono impegnati per una serie di test a tappeto; alle persone che abitano il quartiere di Gaocheng, considerato l’epicentro dell’infezione, è proibito anche spostarsi da un punto all’altro della città. La stazione ferroviaria di Shijiazhuang ha interrotto i servizi; l’aeroporto internazionale di Zhengding fino a ieri ha cancellato più di 300 voli. Tutte le scuole e asili hanno cancellato lezioni in persona; l’università della provincia ha spedito gli studenti a casa, settimane prima della chiusura per le feste del Nuovo anno cinese.
Il comitato disciplinare del Partito comunista ha punito tre autorità governative per negligenza nel contenere la diffusione del virus. Essi sono il vice-capo del governo di Gaocheng, il vice-direttore del pronto soccorso del distretto, il responsabile del villaggio di Liujiazuo, dove sono state registrate decine di infezioni.
Alcuni membri del Partito accusano i cattolici di aver diffuso il virus con i loro raduni di preghiera e con il loro invitare missionari stranieri.
Il dipartimento degli affari civili dell’Hebei ha diramato un avviso: a tutta la provincia è richiesto di ridurre il numero di persone che partecipano a raduni quali matrimoni, funerali, e feste per l’imminente capodanno lunare.
Secondo Feng Zijian, vicedirettore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, il virus che si è diffuso nell’Hebei è stato probabilmente importato dall’Europa.
La nuova ondata nell’Hebei non è l’unica nel Paese. Nelle ultime settimane vi sono stati casi sporadici a Chengdu (Sichuan), Dalian (Liaoning), Hehe (Heilongjiang), Pechino.
Molti governi locali hanno diramato avvisi chiedendo alla popolazione di stare a casa e di non compiere viaggi “non necessari” durante il periodo di vacanza del Capodanno cinese per evitare la diffusione del virus.
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