Gujarat, arrestati due lupi solitari dell’Isis: progettavano un attentato ad un tempio indù
Sono i fratelli Wasim Ramodiya e Naeem Ramodiya, esperti di informatica. Entro “uno o due giorni” avrebbero colpito il famoso tempio di Chamunda, nel distretto di Surendranagar. Nel loro appartamento trovato un arsenale militare e materiale di propaganda islamica.
Ahmedabad (AsiaNews) – Gli agenti dell’antiterrorismo del Gujarat hanno arrestato due fratelli in rapporto con il Califfato islamico che stavano pianificando una strage ad un tempio indù. La polizia riferisce che i due radicali islamici, Wasim Ramodiya e Naeem Ramodiya, esperti di informatica, erano pronti a colpire il tempio di Chamunda a Chotila, nel distretto di Surendranagar, in “uno o due giorni”. Se fosse andato a termine, il loro piano avrebbe provocato una carneficina in uno dei templi più frequentati dai pellegrini indù nello Stato indiano, che ogni giorno accoglie migliaia di visitatori.
L’arresto è avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorsi. L’agenzia per l’antiterrorismo riporta che i fratelli erano sotto sorveglianza da almeno un anno e mezzo. Le indagini rivelano i due uomini erano in stretto contatto con un addestratore dello Stato islamico, che li avrebbe equipaggiati e motivati a compiere un attacco che avrebbe “fatto notizia”.
Nel loro appartamento è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale: 98 proiettili, sostanze esplosive, micce e congegni per attivarle, residui di polvere da sparo. Inoltre sono stati ritrovati otto numeri di “Dabik”, la rivista dei militanti del Califfato e nei loro computer diverso materiale di propaganda islamica.
Ora i fratelli Ramodiya sono accusati di cospirazione ai danni dell’India secondo l’Unlawful Activities (Prevention) Act and Explosive Substances Act. Il Gujarat è uno dei Stati indiani dove più è elevata la presenza della popolazione islamica. Secondo i dati del censimento sulle religioni del 2011 (l’ultima rivelazione disponibile), la crescita nei fedeli islamici è stata superiore al 24% rispetto a quelli indù, sebbene essi continuino a costituire la maggioranza della popolazione.
In Gujarat ci sono da tempo aspre tensioni tra la comunità islamica e quella indù. L’episodio più violento è avvenuto nel 2002 con il massacro di almeno 1000 musulmani in tutto lo Stato, dopo l’assalto a Godhra di un gruppo di fedeli indù che viaggiava a bordo del treno Sabarmati Express. L’attacco fece 59 morti e scatenò la ritorsione dei fondamentalisti indù. Una contesa ancora viva è quella che ha per protagonista la distruzione della Babri Masjid (moschea di Babar) nel 1992 ad Ayodhya, che la tradizione indiana considera la città natale di Ram (incarnazione del dio Vishnu).