26/09/2017, 09.00
COREA DEL NORD-USA
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‘Guerra dichiarata’: Washington nega; Pyongyang minaccia

Ministro degli esteri Ri Yong-ho: Gli Usa ci hanno dichiarato guerra. Abbiamo diritto di abbattere i bombardieri Usa. La Casa Bianca: Idea assurda. Timori che la “guerra di parole “ si trasformi “in azioni reali”. Onu, Russia, Cina, Corea del Sud chiedono di ridurre le provocazioni reciproche. A Pyongyang, foto e video di un bombardiere Usa e di una portaerei colpiti da missili nordcoreani.

New York (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti negano di aver “dichiarato guerra” alla Corea del Nord, come suggerito da Pyongyang, ma avvertono che non accetteranno provocazioni, dopo che quest’ultima ha dichiarato di avere il diritto a colpire i bombardieri Usa che compiono ricognizioni sulla penisola coreana.

Parlando ieri ai giornalisti fuori del suo hotel a New York, il ministro nordcoreano degli esteri Ri Yong-ho ha denunciato che “lo scorso weekend, Trump ha detto che la nostra leadership non sarebbe durata per molto… Egli ha dichiarato guerra al nostro Paese”. “Poiché gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra al nostro Paese - ha continuato -  noi abbiamo ogni diritto di prendere contromisure compreso il diritto ad abbattere i bombardieri strategici Usa, anche quando essi non sono all’interno del nostro spazio aereo”, ha detto. “Allora verrà la risposta su chi non durerà per molto”.

Nel tardo pomeriggio di ieri, Sarah Huckabee Sanders, portavoce della Casa Bianca, ha negato che gli Stati Uniti abbiano dichiarato guerra e ha rigettato l’idea di Ri come “assurda”.

Nelle scorse settimane la tensione è andata crescendo: La Corea del Nord ha continuato ha compiere esperimenti nucleari e missilistici, l’Onu ha risposto con ulteriori sanzioni, gli Stati Uniti e il suo presidente hanno accresciuto le minacce, fino a definire Kim Jong-un un “uomo-razzo con una missione suicida” e minacciando la “totale distruzione” del Paese se Pyongyang osa colpire gli Usa o qualcuno dei suoi alleati. Kim, da parte sua, ha definito Trump un “demente”.

Nonostante ciò, molti esperti finora hanno dubitato che dalla guerra di parole si arrivi a un diretto conflitto.

Ieri Ri Yong-ho ha anche detto che egli spera che la “guerra di parole” non si trasformi “in azioni reali”. Nazioni Unite, Russia e Cina chiedono un ritorno alla calma. Il ministro sudcoreano degli esteri Kang Kyung-wha ha chiesto di prevenire “ogni escalation nella tensione o ogni tipo di scontro militare accidentale nella regione, che potrebbero portare velocemente a una spirale fuori controllo”.

L’agenzia Yonhap rivela che fonti dello spionaggio della Sudcorea affermano che il Nord non ha deciso alcuna azione immediata in risposta ai voli dei bombardieri Usa. Ma due giorni fa Pyongyang ha diffuso foto e video di un bombardiere Usa e una portaerei che vengono attaccate e distrutte.

Foto e video (v. foto 2 e 3) sono sul sito ufficiale DPRK Today e sono evidentemente ritoccate, forse a uso di propaganda interna. Il sottotitolo del video dice: “Se gli F-35, B-1B e la Carl Vinson guideranno l’attacco Usa, andranno diritti alla tomba in quest’ordine”.

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