12/11/2004, 00.00
ARABIA SAUDITA - IRAQ
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Gran Mufti: Giovani, non andate in Iraq per il jihad

Il capo di Al Qaeda in Arabia: "Dovere di ogni musulmano la guerra santa contro l'Occidente crociato".

Ryiadh (AsiaNews/Agenzie) – Chi si reca in Iraq "si lancia nel pericolo", è "inammissibile" incitare i giovani ad andare in Iraq per combattere la guerra santa "contro gli occupanti". Lo ha affermato lo sceicco Abdel Azzi Al-Cheikh, capo del Consiglio dei grandi ulema dell'Arabia Saudita, la più alta autorità religiosa del paese.

L'appello dello sceicco dimostra che la denuncia americana e irachena – "militanti sauditi si sono infiltrati in Iraq" – corrisponde al vero: negli ultimi giorni sono stati effettuati numerosi arresti di sauditi che si stavano introducendo in Iraq in modo illegale. Inoltre, durante i recenti scontri di Fallujah le truppe della coalizione hanno individuato molti militanti sauditi tra le file dei gruppi radicali presenti in città.

La dichiarazione del Gran Mufti arriva alcuni giorni dopo che 26 personalità musulmane saudite hanno invitato il popolo iracheno a "resistere contro gli occupanti".

Nei giorni scorsi l'attuale capo di al Qaeda in Arabia, Saud ben Hamud al-Otaibi, in occasione dell'imminente conclusione del Ramadan, aveva lanciato ai musulmani sauditi un appello al jihad in questo "quarto Ramadan da quando è stata lanciata una nuova crociata contro i musulmani".

"Quell'Allah che proibisce di mangiare carne di maiale, usare droghe e il gioco d'azzardo" afferma al-Otaibi "è lo stesso Allah che vi proibisce di stare a casa e non rispondere alla chiamata per il jihad, quando essa diventa un dovere per ogni musulmano, come è oggi".

Riconoscendo che la guerra santa ha delle difficoltà nel regno saudita – di recente alcuni membri di Al Qaeda sono stati arrestati a Ruiahd, al-Otaibi incita i musulmani a recarsi in Iraq per compiere il loro dovere religioso: "Perché non raggiungete i vostri fratelli a Fallujah, Ramaadi, Baquba o Mosul? Come potete accontentarci di vivere nel confort delle vostre case mentre i vostri fratelli in Iraq gridano aiuto?. Il Corano non lascia nessuna scusa legittima" sottolinea al-Otaibi. "Siamo determinati nel continuare sulla strada del jihad e niente ci distrarrà o ci farà cambiare". (LF)
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