23/02/2011, 00.00
FILIPPINE
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Governo filippino e ribelli comunisti, possibile trattato di pace tra 18 mesi

I colloqui sono in corso a Oslo e dureranno fino al 25 febbraio. A tema il rilascio dei prigionieri politici e riforme economiche. Le parti hanno ripreso i negoziati lo scorso 16 febbraio dopo sei anni di ostilità tra esercito filippino e New People Army (Npa).
Oslo (AsiaNews/ Agenzie) – Governo filippino e ribelli comunisti del National Democratic Front (Ndf) si impegnano a firmare un trattato di pace entro i prossimi 18 mesi. È quanto emerge dalla prima settimana di colloqui in corso a Oslo (Norvegia). Le due parti hanno ripreso i negoziati lo scorso 16 febbraio dopo sei anni di ostilità tra esercito filippino e New People Army (Npa) braccio armato dei ribelli, forte di oltre 4mila uomini. I colloqui dureranno fino al prossimo 25 febbraio e sono i primi della nuova amministrazione Aquino.

"I nostri incontri sono stati difficili – afferma Alex Padilla negoziatore per il governo di Manila – e sono emersi problemi a prima vista insormontabili". “Tuttavia - aggiunge  - i colloqui sono stati sinceri e schietti e si sono mantenuti nello spirito di buona volontà e rispetto per le parti". Per gli esperti gli accordi sono ancora troppo generici e vi è ancora il rischio di un fallimento. Manila ha promesso la liberazione di 14 detenuti comunisti, a tutt’oggi in carcere e la possibile uscita di altri quattro detenuti. Da parte loro i ribelli si sono impegnati a rilasciare un numero imprecisato di persone tenute prigioniere nei loro campi. Tuttavia, i ribelli si rifiutano di rinunciare alla riscossione delle tasse raccolte ogni mese dai guerriglieri nei villaggi controllati dall’Npa.

"Vogliamo mettere a fuoco l'accordo nella sua globalità – precisa Padilla - e non su questioni particolari che potrebbero far deragliare l’agenda dei negoziati".  "Una volta che ci sarà piena fiducia – aggiunge - siamo d’ accordo con l'Ndf che le entità presenti nei villaggi si uniranno a quelle statali e le tasse rivoluzionarie saranno integrate a quelle pubbliche”. 

La guerriglia tra esercito filippino e ribelli comunisti dell'Npa, dura dal 1968. Essa ha provocato migliaia di morti e distrutto l’economia nelle aree rurali delle regioni centrali del Paese. Colloqui fra governo e ribelli sono avvenuti a fasi alterne e si sono arenati nel 2004 con l’inserimento dell'Ndf nei gruppi terroristici.  A tutt’oggi fanno ancora parte dell’Npa circa 4.500 guerriglieri. I villaggi controllati dai ribelli sono invece 1.301. Questi sono concentrati soprattutto nelle province di Marinduque, Bohol, Romblon, Lyte e Misamis, tutte situate nell’arcipelago di Visayas (Filippine centrali).

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