29/07/2016, 13.13
PAKISTAN
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Giustizia e pace: I libri di testo sono pieni di intolleranza e odio verso i non musulmani

di Kamran Chaudhry

La Commissione episcopale ha presentato uno studio approfondito sul contenuto violento dei programmi scolastici. Numerosi riferimenti all’odio e all’intolleranza accrescono il clima di violenza, il fanatismo religioso e l’estremismo. Negli anni sono stati eliminati dai libri di testo le imprese di eroi non musulmani. Si è scelto di osannare “come eroi coloro che brandiscono le armi”.

Lahore (AsiaNews) – I libri di testo approvati dai programmi scolastici statali sono pieni di riferimenti che incitano all’odio e all’intolleranza contro i non musulmani. È quanto emerge da uno studio pubblicato dalla Commissione nazionale Giustizia e pace (Ncjp) del Pakistan e presentato ieri a Lahore. Cecil Shane Chaudhry, direttore esecutivo di Ncjp, ha detto: “Non è una questione che riguarda solo le minoranze religiose, ma un problema nazionale. È una bandiera rossa per il governo, che deve chiede l’intervento della Chiesa nel promuovere il ruolo delle minoranze per la creazione e la difesa del Paese”.

Secondo lo studio di 40 pagine, i programmi scolastici approvati dal governo, e diffusi nelle quattro province del Paese, sono responsabili dell’aumento delle violenze di massa, del fanatismo religioso e dell’estremismo.

Esso prende in esame gli effetti dei testi islamici sulla società, ragiona su ulteriori indicazioni degli studenti musulmani e indaga sulle riforme nel campo dell’educazione. Inoltre si sofferma punto per punto sulle violazioni dei diritti umani nel sistema educativo, che distorce fatti storici. L’analisi si conclude con dei consigli pratici da parte della Commissione episcopale.

Cecil Shane Chaudhry racconta: “Quando frequentavo la sesta classe [le scuole medie, ndr], ero pieno di orgoglio nel leggere le imprese di mio padre [noto aviatore, studioso cattolico e attivista, ha combattuto nelle guerre di liberazione dall’India, ndr] sui libri di testo. Ma poi il suo nome, insieme a quelli di molti altri eroi non musulmani, è scomparso negli anni dell’università. Queste modifiche deliberate sono un campanello d’allarme”.

Il Pakistan e l’Afghanistan sono gli unici due Paesi dell’Asia meridionale che impongono l’insegnamento islamico nelle scuole. Entrambi escludono dai programmi qualsiasi altra religione. Da quando le autorità di Islamabad hanno avviato un dialogo sul sistema educativo nel 2006, gli educatori cattolici chiedono una riforma del curriculum di studio. Per l’anno in corso nei libri di storia è stato aggiunto un capitolo sul ruolo delle minoranze.

Dall’analisi emerge che il 74% dei libri approvati incoraggia la militanza e il “discorso dell’odio”. Per esempio, a pag. 85 del volume di storia che circola nelle classi di Peshawar (considerata la città natale di molti estremisti talebani), si legge: “Gli inglesi hanno imposto il governo sui musulmani, perciò essi considerano i musulmani come loro nemici. Essi hanno chiuso tutte le possibilità di sviluppo per i musulmani. Per questo motivo ai musulmani non rimane altra scelta che combattere gli inglesi…I pastori cristiani hanno convertito in modo forzato la popolazione locale al cristianesimo”.

Asma Bukhari, legislatrice musulmana, afferma: “Le barbe stanno diventando sempre più lunghe ma l’umanità sta scomparendo. Sia le donne che l’islam vengono manipolati. I nostri libri scolastici sono pieni di opinioni personali, che non hanno niente a che fare con l’islam. Ci imbarazza il fatto che gli estremisti gridino ‘Allah è grande’ mentre si fanno esplodere”.

Mohammad Tahseen, direttore del South Asia Partnership Pakistan, un consorzio di Ong canadesi e pakistane, loda l’iniziativa coraggiosa di Giustizia e pace: “È molto di più di un lavoro accademico. I riferimenti citati sono condivisi da molti parlamentari. Stiamo creando militanti islamici perché abbiamo scelto come nostri eroi i guerrieri che brandiscono le armi, piuttosto che i poeti o gli illuminati sufi”. 

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