28/07/2007, 00.00
NEPAL
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Giovani cattolici: “La fede si manifesta attraverso le opere”

di Kalpit Parajuli
Un gruppo di volontari ha costruito una casa per una famiglia povera, che in passato aveva sempre vissuto in tenda. Un esempio di testimonianza concreta “della fede in Cristo”.

Kathmandu (AsiaNews) – Per qualcuno felicità può voler dire una casa vera, in mattoni, grazie alla quale ci si possa riparare da vento e pioggia: Jit Bahadur Ghale ha vissuto un momento di grande emozione, che non smette di condividere con tutti quelli che incontra, da quando ha ricevuto in dono una casa, costruita per lui e la sua famiglia da un gruppo di giovani volontari cattolici.

Quella di Jit Bahadur Ghale, raccontano i volontari, è una famiglia numerosa, ma soprattutto povera, che per oltre un decennio ha vissuto al riparo sotto una tenda nell’area suburbana di Kathmandu. Il capofamiglia ha sempre lavorato duro per garantire un tetto ai suoi figli, ma con i soldi guadagnati con il lavoro di guardia giurata e raggiunta l’età della pensione mai avrebbe potuto permettersi una vera e propria abitazione: sebbene lui e la moglie siano analfabeti, essi hanno investito tutti i loro risparmi per permettere ai figli di studiare.

Sunil Ghale, il figlio di 10 anni, confessa che “Dio solo sa le sofferenze che abbiamo passato. Ho perso il conto delle volte in cui i miei libri di scuola sono stati spazzati via dalla tempesta e dal vento, o delle notti in cui non abbiamo potuto chiudere occhio perché i forti temporali allagavano la tenda”. Senza questa casa, conclude il giovane Sunil, non avremmo “mai dormito nella stagione delle piogge”.

I giovani cattolici, che effettuano volontariato con regolarità, hanno raccolto i fondi necessari e con il proprio lavoro si sono prodigati nella costruzione della casa (nella foto un momento dei lavori). Dibya Sharma, giovane volontario, sottolinea che “il gruppo si è sempre dato da fare per aiutare i bisognosi e continuerà a farlo anche nel futuro”. Robin Shrestha, presidente del movimento degli studenti cattolici, ribadisce che “i servizi sociali sono una nostra priorità” e si dice sempre “pronta ad aiutare i più bisognosi, seguendo in questo gli insegnamenti di Gesù Cristo”.

Una fede vissuta nel quotidiano attraverso le opere e che ha regalato un sorriso ad una delle tante famiglie in difficoltà: dato che i figli – due maschi e due femmine – non sono grandi a sufficienza per lavorare, oggi i genitori guadagnano qualche soldo vendendo dei piccoli cesti che fabbricano con le proprie mani. Il padre dice di “ammirare” il cattolicesimo e le “testimonianze concrete” di quanti vivono la fede in Cristo in ogni azione che compiono: “Cristo è nel cuore di tutti quelli che cercano la pace, l’amore e l’aiuto fraterno. Come è successo a me, nei piccoli e grandi gesti dei cristiani ho potuto sperimentare la gioia che questa fede porta nel cuore, una felicità che non avrei mai pensato di raggiungere”.   

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