27/01/2019, 15.49
PANAMA – VATICANO
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GMG: Papa, giovani, il vostro domani è adesso

A conclusione della Giornata mondiale della gioventù, Francesco ha invitato i giovani a non “aspettare”. “Sentite di avere una missione e innamoratevene, e da questo dipenderà tutto. Potremo avere tutto, ma se manca la passione dell’amore, mancherà tutto. Lasciamo che il Signore ci faccia innamorare!”. La 35ma GMG si terrà in Portogallo.

Panama (AsiaNews) – “Non domani ma adesso”. E’ quasi uno slogan quello che papa Francesco lascia ai 600mila giovani presenti, stamattina, alla messa con la quale si è conclusa, a Panama, la 34ma Giornata mondiale della gioventù. E’ l’invito a sognare e costruire, oggi, il domani. “Perché voi, cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”.

Il grande Campo San Juan Pablo II (Metro Park) dove si celebra la messa, ospita centinaia di bandiere e innumerevoli tende dove tanti giovani hanno trascorso la notte. Il clima è di festa. I 301 ragazzi del coro ritmano il Gloria battendo le mani.

Francesco è arrivato prima delle 8, (le 13 GMT) ed è lungamente passato tra la folla. All’omelia prende spunto dall’inizio della missione pubblica di Gesù (Lc 4,20-21), quando nella sinagoga cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. “È l’adesso di Dio che con Gesù si fa presente, si fa volto, carne, amore di misericordia che non aspetta situazioni ideali o perfette per la sua manifestazione, né accetta scuse per la sua realizzazione. Egli è il tempo di Dio che rende giusti e opportuni ogni situazione e ogni spazio. In Gesù inizia e si fa vita il futuro promesso”.

A Nazareth non tutti capirono. “Anche a noi può succedere la stessa cosa. Non sempre crediamo che Dio possa essere tanto concreto e quotidiano, tanto vicino e reale, e meno ancora che si faccia tanto presente e agisca attraverso qualche persona conosciuta come può essere un vicino, un amico, un familiare. Non sempre crediamo che il Signore ci possa invitare a lavorare e a sporcarci le mani insieme a Lui nel suo Regno in modo così semplice ma incisivo”. Spesso, invece, si preferisce “un Dio a distanza: bello, buono, generoso ma distante e che non scomodi. Perché un Dio vicino e quotidiano, amico e fratello ci chiede di imparare vicinanza, quotidianità e soprattutto fraternità. Egli non ha voluto manifestarsi in modo angelico o spettacolare, ma ha voluto donarci un volto fraterno e amico, concreto, familiare”.

“E anche a voi, cari giovani, può succedere lo stesso ogni volta che pensate che la vostra missione, la vostra vocazione, perfino la vostra vita è una promessa che vale solo per il futuro e non ha niente a che vedere col vostro presente. Come se essere giovani fosse sinonimo di ‘sala d’attesa’ per chi aspetta il turno della propria ora. E nel ‘frattanto’ di quell’ora, inventiamo per voi o voi stessi inventate un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto ‘ben assicurato’. È la ‘finzione’ della gioia. Così vi ‘tranquillizziamo’ e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo ‘frattanto’ i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano ‘illusioni’ rasoterra, piccole e tristi (cfr Omelia della Domenica delle Palme, 25 marzo 2018), solo perché consideriamo o considerate che non è ancora il vostro adesso; che siete troppo giovani per coinvolgervi nel sognare e costruire il domani”.

Il recente sinodo sui giovani, inoltre, ha evidenziato il valore dell’ascolto e del dialogo tra generazioni, “il valore di riconoscere che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che dobbiamo sforzarci di favorire canali e spazi in cui coinvolgerci nel sognare e costruire il domani già da oggi. Ma non isolatamente, uniti, creando uno spazio in comune. Uno spazio che non si regala né lo vinciamo alla lotteria, ma uno spazio per cui anche voi dovete combattere”. “Perché voi, cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio. Lui vi convoca e vi chiama nelle vostre comunità e città ad andare in cerca dei nonni, degli adulti; ad alzarvi in piedi e insieme a loro prendere la parola e realizzare il sogno con cui il Signore vi ha sognato”.

“Non domani ma adesso, perché lì dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore (cfr Mt 6,21); e ciò che vi innamora conquisterà non solo la vostra immaginazione, ma coinvolgerà tutto. Sarà quello che vi fa alzare al mattino e vi sprona nei momenti di stanchezza, quello che vi spezzerà il cuore e che vi riempirà di meraviglia, gioia e gratitudine. Sentite di avere una missione e innamoratevene, e da questo dipenderà tutto (cfr Pedro Arrupe, S.J., Nada es más práctico). Potremo avere tutto, ma se manca la passione dell’amore, mancherà tutto. Lasciamo che il Signore ci faccia innamorare!”.

“Per Gesù non c’è un ‘frattanto’, ma amore di misericordia che vuole penetrare nel cuore e conquistarlo. Esso vuol’essere il nostro tesoro, perché non è un ‘frattanto’ nella vita o una moda passeggera, è amore di donazione che invita a donarsi”.

Francesco ha infine annunciato che la 35ma GMG si terrà in Portogallo.

Al termine della messa, Francesco si reca in visita alla Casa Hogar El Buen Samaritano Juan Díaz, fondazione promossa dalla Chiesa panamense per l’assistenza a giovani e adulti poveri, ammalati di Aids.

Dopo pranzo il Papa ringrazierà i volontari della GMG e alle 18.15 (le 23.15 GMG) partirà per rientrare a Roma dove arriverà alle 11.50 (le 10.50 GMT).

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