29/12/2005, 00.00
Italia - Asia
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Frère Aloïs: a Calcutta in ottobre il pellegrinaggio di Taizé

La comunità vuole rinnovare il primo incontro fatto in Asia nel 1976 da parte di frère Roger, che ha vissuto alcuni anni proprio a Calcutta. "Un vuoto terribile, incolmabile", la mancanza di frère Roger.

Milano (AsiaNews) - Si svolgerà a Calcutta dal 5 al 9 ottobre dell'anno prossimo il pellegrinaggio di "fiducia nella terra" della Comunità di Taizé: la decisione, è annunciata ad AsiaNews da frère Aloïs*, il successore di frère Roger, in occasione dell'incontro che vede riuniti a Milano 50mila giovani di 45 Paesi. "I giovani – dice frère Aloïs  - si vogliono incontrare senza barriere e nello stesso tempo vogliono comprendere e condividere le necessità degli altri". "Abbiamo deciso di scommettere sull'Asia – spiega poi - perché è un continente con grandi riserve spirituali. La storia di Taizé in Asia è relativamente breve: vi sono una comunità di fratelli in Bangladesh, a Mymensingh e alcune presenze sparse in Corea del sud e nelle Filippine. Alcune di queste presenze datano di quasi 30 anni: piccole ma significative".

"La città scelta per il pellegrinaggio è stata Calcutta, la grande, vivace Calcutta, con tanti problemi sociali, ma anche con molta grinta di vivere. Abbiamo preso accordi coll'arcivescovo della città, con la conferenza episcopale e faremo dei gesti insieme di preghiera e di solidarietà. Gli incontri saranno tenuti presso l'università salesiana, mentre i giovani saranno ospitati dalle famiglie. Le date fissate sono dal 5 al 9 ottobre. Non so chi verrà e nemmeno quanti verranno: dalla Corea, dal Giappone possono venire, possono pagarsi il viaggio, ma temo che altri dal Bangladesh o da altri paesi poveri non potranno venire".

"Il fatto importante per noi – aggiunge - è il rinnovare il primo incontro fatto in Asia nel 1976 da parte di frère Roger, che ha vissuto alcuni anni proprio a Calcutta, dove ha pure incontrato Madre Teresa. Frère Roger ha iniziato i pellegrinaggi internazionali  "di fiducia" nell'85 a Madras, in India. Ora, dopo tanti anni, ritorniamo quasi alle origini. Allora c'era frère Roger ; ora riprendiamo da Calcutta senza la presenza visibile del nostro fondatore".

Nel suo messaggio per questo pellegrinaggio Benedetto XVI rende omaggio a frère Roger che, scrive il Papa, "ha voluto questi incontri internazionali per radicare nei giovani cristiani uno spirito di fraternità e di pace vissute". Com'è la vita di Taizé senza frère Roger?

"Sentiamo tutti un vuoto terribile, incolmabile. È chiaro che nessuna persona si può rimpiazzare, tutti siamo unici. Ma è una ferita che ci portiamo tutti dentro e che non si cancella col tempo. Un fatto importante è che la sua mancanza – certo solo visibile, perché io lo sento che mi aiuta e che ci sostiene – ci sta unendo ancora di più. C'è un amore e un sostegno reciproco molto forte, frutto dell'aiuto non visibile di frère Roger".

La sua è stata una morte quasi "banale", ovvia: ucciso da una squilibrata, nel coro, davanti alla presenza di 2500 persone in preghiera. Non si domanda perché frère Roger è morto e che senso ha la sua morte?

"È una domanda a cui nessuno di noi in comunità riesce a rispondere. L'unico senso è quello per cui frère Roger è divenuto un agnello immolato, una specie di capro espiatorio che quella squilibrata ha voluto eliminare, in modo programmato. Aveva preparato questo gesto tanto tempo prima, aveva acquistato il biglietto per giungere a Taizé, il coltello per sgozzarlo… Spesso gli squilibrati si fissano su delle persone buone, cercando di cancellarle dalla faccia della terra.

Ma l'opera di frère Roger non finisce con la sua morte. Per noi è stato chiaro da subito. Quando ci siamo resi conto di cosa era successo, non ci siamo chiusi in noi stessi, nel nostro dolore: avevamo davanti a noi 2500 persone, giovani. Siamo rimasti con loro, abbiamo pregato con loro e desideriamo ancora continuare in questa responsabilità".

Ai giovani d'oggi il mondo offre o i paradisi artificiali e virtuali, caratterizzati dal disimpegno verso la realtà, oppure un impegno, la carriera, il potere vissuto per sé. Taizé cosa offre ai giovani?

"Taizé offre la strada della contemplazione, che è uno sguardo più profondo sulla realtà e l'impegno e la solidarietà verso chi ci è prossimo".

 

* Frère Aloïs, primo successore del fondatore di Taizé, è nato l'11 giugno 1954 in Baviera, da genitori dell'allora Cecoslovacchia, e dal 1984 ha nazionalità francese. Cattolico, dopo parecchi periodi di tempo trascorsi a Taizé, si fermò come "permanente", per partecipare all'accoglienza dei giovani, diversi mesi prima di entrare nella comunità, nel 1974. Da allora vive a Taizé. Per la Comunità ha compiuto numerosi viaggi nei Paesi dell'Europa centrale ed orientale per sostenere i cristiani di questi Paesi, allora sotto l'influenza sovietica. In questi ultimi anni, frère Aloïs ha coordinato l'organizzazione degli incontri internazionali a Taizé e degli incontri europei in parecchie metropoli dell'Europa.

Nel gennaio 1998, seguendo la regola di Taizé, frère Roger, in accordo con i fratelli, durante il capitolo della comunità, l'ha designato suo successore. Molto stanco per il peso degli anni, Frère Roger, nel gennaio 2005, aveva annunciato che frère Aloïs avrebbe iniziato il suo ministero quest'anno.

 

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