19/11/2020, 10.58
IRAQ - ISLAM
Invia ad un amico

Fra divisioni e contrasti, gli yazidi scelgono il nuovo leader spirituale

A due mesi dalla scomparsa del predecessore, la scelta cade sul 40enne Ali Alyas, da ieri il nuovo “Baba Sheikh”. Anche il padre ha ricoperto il medesimo incarico in passato. La cerimonia si è tenuta presso il santuario di pietra di Lalish, luogo sacro per la minoranza. Per alcuni, la nomina rischia di creare ulteriori spaccature in una realtà ancora segnata dalle violenze dell’Isis.

Erbil (AsiaNews/Agenzie) - A circa due mesi dalla scomparsa del predecessore, gli yazidi hanno scelto ieri il loro nuovo leader spirituale. La cerimonia (nella foto) si è svolta a Lalish, nel nord dell’Iraq, il luogo più sacro per la comunità. Il quarantenne Ali Alyas, di giovane età rispetto ai capi religiosi del passato, è stato nominato in via formale “Baba Sheikh”, titolo usato per identificare la guida spirituale di una comunità etnico-religiosa diventata famosa, suo malgrado, per le persecuzioni subite dallo Stato islamico. 

Il rigido sistema fondato sulle caste prevede che solo alcuni membri di un particolare clan possono ambire a diventare guida spirituale o leader religioso di primo piano della comunità. In passato anche il padre di Ali ha ricoperto la carica di Baba Sheikh. 

Centinaia di fedeli yazidi, muniti di mascherine in tempo di pandemia da coronavirus, si sono riuniti presso il santuario di pietra di Lalish per rendere omaggio al nuovo leader spirituale. Le donne indossavano abiti dai colori vivaci, decorati con perline e i capelli coperti da delicati veli bianchi. In fila ordinata, i presenti hanno reso omaggio ad Ali Alyas vestito di bianco e seduto a gambe incrociate. 

Il suo predecessore, Baba Sheikh Khartoum Hajji Ismail, è morto in ottobre all’età di 87 anni. Secondo alcuni attivisti yazidi, la nomina del suo successore è arrivata sin troppo in fretta e senza tenere conto degli equilibri e dei giochi di potere fra le varie tribù e le personalità più in vista della società. “Temo nuove divisioni - sottolinea l’esperto Talal Mourad, alla guida del giornale locale Ezidi24 - all’interno della comunità per questa decisione, che potrebbe essere anche annullata”.

Gli yazidi sono una minoranza etnico-religiosa monoteista dell’Iraq, che racchiude diversi elementi presenti in altre fedi e vieta le conversioni e i matrimoni al di fuori della comunità, pena l’espulsione. In tutto il mondo vi sarebbero 1,5 milioni di fedeli, dei quali 550mila vivono nel nord-ovest dell’Iraq. Parte del mondo islamico (radicale e non) li considera eretici. Anche per questo hanno subito in maggior misura i crimini delle milizie sunnite di Daesh (acronimo arabo per lo Stato islamico), equiparabili secondo alcuni attivisti a un vero e proprio “genocidio”.

Fra le personalità più famose a livello internazionale vi è la Nobel per la pace Nadia Murad Basee, a lungo fra le mani dei miliziani del Califfato, dai quali ha subito ripetuti abusi e violenze. Riconquistata la libertà, la giovane ha trovato il coraggio e la forza di raccontare al mondo l’orrore subito, insieme a migliaia di altre donne, anche minorenni, sotto il giogo jihadista. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Rami, profugo a Erbil: "Non possiamo fuggire, il futuro dei cristiani è in Iraq"
09/01/2015
Gli yazidi confermano il massacro di "almeno 300 persone" da parte dello SI
04/05/2015
Io, sopravvissuta agli orrori dell’Isis, lotto per riconoscere il genocidio degli yazidi
06/11/2019 11:23
Yazida sopravvissuto all’Isis: La morte di al-Baghdadi non cancella la follia jihadista
30/10/2019 13:13
Onu: a Baghdad un archivio da otto milioni di pagine sui crimini Isis
10/06/2023 10:30


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”