25/11/2017, 10.08
PAKISTAN
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Faisalabad, un festival di ‘Arte e cultura’ per promuovere la pace tra i giovani

di Kamran Chaudhry

Più di 400 giovani coinvolti in canti, rappresentazioni e danze. “Libri di testo pieni di discorsi di odio”. La tentazione del radicalismo islamico attraverso reclutatori su internet.

Lahore (AsiaNews) – Un festival dedicato ai giovani per combattere il crescente fondamentalismo in Pakistan. È l’ultima iniziativa della diocesi di Faisalabad. Ad AsiaNews mons. Joseph Arshad, vescovo locale e nuovo presidente della Conferenza episcopale pakistana, afferma: “Il nostro Paese ha bisogno di pace più che mai. I giovani sono radicalizzati e l’educazione è l’unica via per progredire. Essa ha il potere di trascinare un essere umano [fuori] dalle tenebre dell’analfabetismo [fino] alla luce della conoscenza. [I giovani] hanno bisogno di maggiore consapevolezza e questo è possibile solo con una forte interazione”.

Mons. Arshad ha inaugurato il festival ieri, nel recinto della cattedrale di san Pietro e Paolo. Il programma dura tre giorni ed è intitolato “Arte e cultura: la via per promuovere la pace”. Alla cerimonia hanno partecipato più di 400 studenti, provenienti da 10 scuole cattoliche. Tra le iniziative di socializzazione, canti tratti da brani del Vangelo, rappresentazioni teatrali, spettacoli di marionette, danze, mostre fotografiche e pittoriche.

Durante l’incontro il vescovo ha consegnato 10mila rupie [quasi 80 euro, ndr] a 20 studenti che sono stati ammessi all’università. Egli lo definisce un “gesto simbolico. Quando incontro i giovani, li sprono a investire prima di tutto sull’educazione professionale, poi a optare per quella religiosa. Essi sono facilmente influenzati dagli estremisti religiosi sui social media e hanno bisogno di acquisire consapevolezza”.

Studi recenti rivelano che i giovani pakistani risultano facili prede di reclutatori che agiscono tramite internet, rimangono affascinati dall’estremismo e si impegnano ad attuare il jihad [guerra santa – ndr]. Di recente il gen. Qamar Javed Bajwa, capo dell’esercito, ha detto ai ragazzi di diffidare da organizzazioni islamiche come Daesh [acronimo arabo di Stato islamico, ndr]. “Voi siete le loro prede preferite”, ha detto rivolgendosi ad un gruppo di giovani in ascolto.

I vescovi cattolici sono intervenuti sullo stesso tema, denunciando il discorso dell’odio presente nei libri di testo. “È davvero spiacevole – hanno detto – che il sistema educativo in Pakistan sia così carente. Esso è pieno di debolezze. Facciamo appello al governo affinché introduca un sistema d’istruzione che crei un’atmosfera di accettazione, l’armonia religiosa e una coesistenza pacifica”.

 

 

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