17/12/2018, 08.21
UCRAINA-RUSSIA
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Epifanyj è il primate della nuova Chiesa ucraina autocefala (Video)

di Vladimir Rozanskij

Il 39enne metropolita è stato eletto al Concilio di unificazione due giorni fa. Presenti anche il presidente ucraino Petro Poroshenko, un rappresentante del patriarca di Costantinopoli, due vescovi legati al patriarcato di Mosca, accusati di essere dei “Giuda”. Il Tomos dell’autocefalia dovrebbe essere consegnato a Costantinopoli il prossimo 6 gennaio.

Mosca (AsiaNews) - Il 39enne Epifanyj (Dumenko), finora metropolita di Perejaslav-Khmel’nitsky e Belotserkovsky del Patriarcato indipendente di Kiev, è stato eletto primate della Chiesa ucraina autocefala, che riceverà il Tomos istitutivo dal patriarcato di Costantinopoli, diventando il capo della quindicesima Chiesa ortodossa al mondo.

L’elezione ha avuto luogo durante il Concilio di unificazione a Kiev il 15 dicembre (foto 2), presieduto dal metropolita Emmanuel di Gallia, a nome del patriarca di Costantinopoli. La candidatura di Epifanyj era stata decisa dal sinodo dei vescovi del patriarcato di Kiev, che si era riunito il 13 dicembre. La sua giovane età assume un significato simbolico per la società russa: è il primo vero esponente della “generazione del Majdan” ad assumere un ruolo direttivo in Ucraina.

Subito dopo il Concilio, il presidente Poroshenko (che sedeva al Concilio a lato del presidente, insieme al presidente del Senato Andrej Parubyj e all’ex-presidente Viktor Jushenko – v. foto 3) si è rivolto alla folla con l’esclamazione “Gloria a Dio, e gloria all’Ucraina!”, mentre le prime parole del neo-eletto primate, più modestamente, sono state: “Ci siamo riusciti, superando tutte le difficoltà!” (v. video). La mattina del 16 dicembre, il nuovo capo della Chiesa ucraina ha celebrato la sua prima Divina Liturgia domenicale nella chiesa del Monastero Dorato di S. Michele, uno dei più antichi della città.

Secondo fonti locali, il capo della nuova Chiesa è stato scelto con votazione segreta al secondo turno, dopo che Epifanyj aveva già ottenuto la maggioranza relativa al primo turno. Il secondo posto sarebbe andato al metropolita Mikhail di Volynia e Lutsk, e il terzo al metropolita Simeon di Vinnitsa e Bar, quest’ultimo proveniente dalla giurisdizione del patriarcato di Mosca. Insieme all’altro metropolita “russo” Aleksandr (Drobinko), egli è stato chiamato “Giuda” dal metropolita Ilarion (Alfeev), capo dei rapporti esterni del patriarcato di Mosca, che ha subito dichiarato dopo l’elezione: “Se tra i 12 apostoli c’è stato un Giuda, ci si poteva attendere che da 90 ne venissero fuori almeno 6 o 7”.

Il neoeletto primate ha assunto il titolo di metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina (non quello di patriarca). Epifanyj è nato il 3 febbraio 1979 nel villaggio di Volkovo, nella provincia di Ivanovsk della regione di Odessa, in una famiglia di operai. Nel 1999 ha concluso il seminario di Kiev, e nel 2004 l’accademia teologica del patriarcato, con la licenza in teologia. Ha pronunciato i voti monastici nel 2007, e dopo un periodo di studi e pratica monastica in Grecia è diventato segretario del patriarca Filaret (Denisenko). Nel 2009 è stato consacrato vescovo di Vyshgorod, diventando metropolita nel 2013. Tra i ruoli da lui svolti ci sono l’amministrazione delle parrocchie della regione di Kiev, la direzione dell’Accademia teologica e del Comitato per gli studi del patriarcato.

Secondo gli statuti approvati, la nuova Chiesa sarà appunto autocefala, cioè indipendente da tutte le altre Chiese locali, compresa ovviamente quella “avversaria” di Mosca, che comunque non riconosce la canonicità di questa elezione. Sarà governata dal Concilio della Chiesa locale (da convocare ogni 5 anni), guidato a sua volta da un Sinodo permanente formato dal primate insieme a 12 vescovi (che si riunirà almeno una volta l’anno). Per i primi tempi il Sinodo prevede la presenza di rappresentanti delle tre Chiese unificate (patriarcato, autocefala e moscovita), mentre la canonizzazione dei santi e la consacrazione del miron, il sacro crisma, sono riservate a Costantinopoli. Queste e altre eventuali regole verranno precisate dal Tomos che, secondo le previsioni, verrà consegnato a Epifanyj dal patriarca Bartolomeo (Archontonis) il prossimo 6 gennaio a Costantinopoli, vigilia del Natale ortodosso.

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