Emirati, più larghe le concessioni per la cittadinanza agli stranieri
L’80% della popolazione negli Eau è composta da stranieri. L’offerta della cittadinanza è verso investitori, persone di talento, professionisti che possano sostenere l’economia. Sarà permessa anche la doppia cittadinanza.
Dubai (AsiaNews) – Gli Emirati arabi uniti (Eau) hanno deciso di offrire la cittadinanza a gruppi di stranieri scelti. Il motivo, come spiegato dal premier e vice-presidente Sheikh Mohammed bin Rashid Al-Maktoum (v. foto), è per “attrarre talenti che contribuiscano al cammino del nostro sviluppo”: in pratica, dare la possibilità a stranieri di partecipare e sostenere l’economia degli Emirati.
Una legge del 1972 dava molto raramente la cittadinanza agli stranieri, che pur costituiscono un pilastro per l’economia: l’80% della popolazione negli Eau è composta da stranieri. Molti di essi sono impegnati nei lavori domestici e in servizi, altri nelle compagnie internazionali e in posti di responsabilità.
In un tweet, Al-Maktoum ha spiegato che l’emendamento alla legge del 1972 permetterà di dare la cittadinanza a “investitori, persone di talento e professionisti, compresi scienziati, dottori, ingegneri, artisti, autori e alle loro famiglie”. Un altro emendamento permette ai candidati di conservare la doppia cittadinanza, che prima non era permessa.
La scelta di facilitare la concessione della cittadinanza è un po’ forzata. A causa del declino del prezzo del petrolio e della pandemia, molti stranieri sono stati costretti ad abbandonare gli emirati, soprattutto salariati. La mossa dell’allargamento serve ad attrarre più investimenti stranieri e cercare nuove vie per diversificare l’economia perché non sia solo dipendente dal petrolio.