Egitto: pena di morte per l’ex presidente Mohamed Morsi
Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) – Un tribunale egiziano ha condannato a morte questa mattina l’ex presidente Mohamed Morsi per il suo coinvolgimento in un’evasione di massa avvenuta nel 2011. Oltre a lui sono stati giudicati colpevoli più di 100 membri dei Fratelli musulmani. La corte ora passerà il verdetto al Gran Muftì, la massima autorità religiosa islamica del Paese, perché dia la propria opinione prima dell’esecuzione.
Il tribunale ha condannato a morte anche Khairat el-Shater, leader dei Fratelli musulmani, e altri 15 per cospirazione con gruppi militanti stranieri.
Le evasioni di massa sono avvenute durante le rivolte del 2011 contro l’allora presidente Hosni Mubarack. I moti portarono al rovesciamento del governo e, nei mesi successivi, alla vittoria (molto contestata) alle elezioni di Mohamed Morsi e dei Fratelli musulmani.
Nel 2013 Morsi è stato destituito dall’esercito: un atto che ha poi portato a nuovo voto e all’elezione dell’ex generale Abdel Fattah al-Sisi a nuovo presidente.
Morsi era presente in aula alla lettura della sentenza. Lo scorso mese un altro tribunale lo ha condannato a 20 anni di prigione per istigazione alla violenza, all’arresto e alla tortura durante le rivolte del 2012. In quell’occasione p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, ha definito ad AsiaNews la sentenza “troppo leggera”.
18/06/2019 12:14