15/10/2020, 15.00
ASIA SUDEST
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Effetto pandemia: milioni di nuovi poveri nel sud-est asiatico

Colpita la classe media della regione. Solo il subcontinente indiano avrà quest’anno un numero maggiore di nuovi poveri. Crollano Pil e consumi; persi 48 milioni di posti di lavoro nel secondo trimestre. Nel 2022 il Pil regionale sarà ancora due punti percentuali sotto il livello pre-Covid. A parte Singapore, insufficienti gli interventi a sostegno degli indigenti.

Manila (AsiaNews) – A causa della pandemia da Covid-19, milioni di persone nel sud-est asiatico rischiano di finire in povertà. È quanto dichiarato oggi a Bloomberg dall’Asian Development Bank (Adb). Prima dello scoppio dell’emergenza coronavirus, la regione registrava alti tassi di crescita, con un allargamento significativo della classe media: per la crisi sanitaria globale, essa avrà quest’anno il numero più alto di nuovi poveri dopo il subcontinente indiano.

I lockdown hanno messo in ginocchio le economie sud-est asiatiche: i consumi sono crollati, tante imprese hanno chiuso e la disoccupazione è in aumento. Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, il prodotto interno lordo si è ridotto del 5,3% in Indonesia, 17,1 in Malaysia, 16,5 nelle Filippine, 13,3 a Singapore e 12,2 in Thailandia. Il Vietnam, che sembra aver contenuto in modo più efficace la pandemia, avrà una crescita del Pil vicina allo zero alla fine di quest’anno. Secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), tra aprile e giugno i Paesi del sud-est asiatico hanno perso 48 milioni di posti di lavoro a tempo pieno.

I consumi contano per il 60% del Pil delle maggiori economie del sud-est asiatico (a parte Singapore): per questo, il recupero è dato come lungo e difficoltoso. L’Adb calcola che nel 2022 il Pil regionale sarà ancora due punti percentuali sotto il livello base pre-Covid. Lo scorso anno, analisti avevano previsto una crescita sostenuta per i successivi tre anni, con 50 milioni di consumatori in più nella classe media e un incremento del reddito disponibile pari a 300 miliardi di dollari.  

Escluso Singapore, gli interventi a sostegno di poveri e disoccupati nel sud-est asiatico risultano insufficienti: l’Ilo riporta che in media i Paesi della regione spendono solo il 2,7% del Pil in ammortizzatori sociali, ben al di sotto del 10,8 a livello a globale.

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