Diwali, la svolta “green” mette in ginocchio l’industria dei fuochi d’artificio
Il settore occupa migliaia di lavoratori e fattura 800 milioni di dollari. La città di Sivakasi in Tamil Nadu è il polo di oltre 1.000 aziende, che quest’anno sono rimaste senza commissioni. L’India è tra i Paesi più inquinati al mondo. Le autorità tentano di ridurre le morti causate dalla tossicità dell’aria.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – La svolta ecologista dell’India rischia di lasciare al buio i cieli del Paese per la festa del Diwali che si celebra questo weekend. L’India, tra i più inquinati al mondo, sta tentando di diminuire le emissioni tossiche di carburanti e altri combustibili, come i fuochi d’artificio usati per illuminare la festività. La cittadina che li produce in Tamil Nadu, e che dà lavoro a migliaia di lavoratori – in maggioranza donne – lamenta una riduzione delle commissioni e la crisi del settore.
L’industria pirotecnica muove un fatturato di 800 milioni di dollari l’anno. Le aziende sono concentrate nella città di Sivakasi, nella punta meridionale del Paese. Qui operano oltre 1.000 aziende che vendevano milioni di razzi, petardi, mortaretti, girandole. Nel 2018 la cittadina ha prodotto il 95% dei “botti” venduti in tutto il territorio.
Conosciuta come la “festa delle lanterne”, il Diwali simboleggia la vittoria della verità sulla menzogna, della luce sulle tenebre, della vita sulla morte, del bene sul male. La ricorrenza viene celebrata con candele, lampade e fuochi artificiali che inquinano l’aria per giorni. Ieri, per la seconda volta nel mese di ottobre, le autorità di Delhi hanno lanciato l’allarme per gli altissimi livelli di polveri sottili (PM 2,5), pari a 388 microgrammi per metro cubo, ben oltre al di sopra della soglia limite di 60. In alcune zone della capitale, il livello era addirittura di 689.
È stato calcolato che in tutto il Paese ogni anno muoiono 1,2 milioni di persone a causa di malattie cardiorespiratorie e vascolari provocate dalla tossicità dell’aria. Per questo nel 2018 la Corte suprema ha vietato i fuochi d’artificio inquinanti e imposto solo giochi pirotecnici “green e sicuri”, cioè rispettosi dell’ambiente.
Le nuove regole hanno fatto crollare il settore. D Mathan, direttore dell’industria Lima Fireworks, racconta che la sua azienda ha ricevuto il 60% in meno degli ordini. Arvind Kumar, impiegato, dice che “ormai alle persone non è rimasta altra scelta se non quella di cambiare lavoro e cercare di essere impiegati alla giornata nelle fattorie o nelle imprese edili”. Per G Karuppasamy, commerciante, le vendite sono diminuite del 50%. Egli contesta la svolta ecologista: “Un giorno non fa la differenza rispetto al resto dell’anno”.