Dissidente birmano: Poche possibilità di vedere Aung San Suu Kyi presidente del Paese
Yangon (AsiaNews) - Nella campagna elettorale 2015, Aung San Suu Kyi "sarà alla guida" del partito e "ricoprirà un ruolo chiave" all'interno della Lega nazionale per la democrazia (Nld); diverso, invece, il discorso relativo al futuro presidente del Myanmar, perché appare "davvero difficile, anche se non impossibile" poter scegliere una personalità "interna alla Nld". È quanto sottolinea ad AsiaNews Aye Chan Naing, direttore del sito dissidente Democratic Voice of Burma (Dvb), in merito alla ridda di voci - poi smentite - secondo cui la Nld avrebbe sostenuto alle presidenziali del prossimo anno l'attuale presidente del Parlamento (ed ex generale) Shwe Mann. Resta comunque ancora incerta la posizione del principale movimento di opposizione della ex Birmania, fermo nel sostenere la Nobel per la pace Suu Kyi, la quale è però di fatto esclusa dalla corsa per la carica più importante dello Stato.
A scatenare la polemica le presunte affermazioni di Hantha Myint, personalità di primo piano della Nld, che in un'intervista alla Reuters avrebbe dichiarato che il partito "considera l'ipotesi" di sostenere Shwe Mann alle presidenziali del 2015. Tuttavia, il politico ha smentito con forza l'affermazione, sottolineando di non aver fatto "alcun riferimento" all'attuale presidente del Parlamento nel colloquio con il giornalista.
L'articolo pubblicato il 23 settembre scorso aveva causato in poche ore profondo risentimento nella società civile birmana, che non vede certo con favore il partito di governo, lo Union Solidarity and Development Party (Usdp), formato da personalità appartenenti o vicine alla ex giunta militare. Per questo i vertici della Nld hanno pubblicato a stretto giro di vite un comunicato ufficiale per smentire la notizia. Il giorno successivo era intervenuta la stessa Suu Kyi che ha parlato di "probabile travisamento" delle parole di Hantha Myint, intervistato assieme al portavoce Nld Nyan Win.
Al centro della controversia il famigerato articolo 59 della Costituzione del Myanmar, una norma contra personam stilata su misura per Aung San Suu Kyi, che impedisce a un cittadino birmano di diventare presidente se ha figli stranieri (i suoi sono britannici, come il defunto marito).
Interpellato da AsiaNews, Aye Chan Naing spiega che in lizza per la presidenza "vi sono alcuni ex ufficiali militari", però "restano aperte altre opzioni" fra cui "leader di seconda generazione" del movimento studentesco ""Generazione 88". Tra le maggiori personalità della dissidenza, egli guida un network con base a Oslo (Norvegia) fondato da birmani della diaspora vicino all'opposizione democratica, che ha più volte testimoniato le violenze dei militari contro civili e monaci buddisti. La Nld, aggiunge, è tuttora "il partito più popolare in Myanmar", ma il suo esponente di primo piano "non può essere candidato a presidente in base alla Costituzione vigente" ed è quindi costretto a trovare un altro nome. In ogni caso, egli ritiene poco probabile un sostegno alla candidatura di Shwe Mann, anche se nulla è certo.
Infine, in tema di cambiamenti dell'ultimo minuto della Carta che possano garantire ad Aung San Suu Kyi di partecipare alle presidenziali il direttore Dvb sottolinea che "tutto è possibile, ma le probabilità sono molto scarse". "Questa è una Costituzione scritta in modo che - conclude Aye Chan Naing - è quasi impossibile cambiarla senza coinvolgere elementi di primo piano del governo o i vertici militari".
10/03/2016 08:52