28/09/2016, 10.06
CINA
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Disciplina e gestione al centro del prossimo Plenum del Partito comunista

La riunione politica più importante del Pcc si terrà dal 24 al 27 ottobre. Dalla riunione decisionale è stato escluso il premier Li Keqiang perché “in viaggio”: secondo alcuni analisti, si allarga la frattura fra questi e il presidente Xi Jinping. Pronto un rimpasto in vista del XIX Congresso del Partito. Il leader centrale vuole consolidare ancora di più il suo potere personale.

Pechino (AsiaNews) – Il sesto Plenum del Comitato centrale del Partito comunista cinese si terrà dal 24 al 27 ottobre prossimi. Lo ha annunciato l’agenzia Xinhua, organo di stampa ufficiale del governo nazionale. Il plenum del Pcc è il vertice a base più ampia del Partito ed è considerato uno degli appuntamenti politici più importanti in Cina. Nonostante si tenga a porte chiuse, diverse battaglie per il potere si sono consumate ai margini del meeting. Il sesto Plenum di quest’anno, scrive ancora la Xinhua, sarà incentrato su due temi: la disciplina interna e la gestione del partito.

Dalla riunione del Politburo che ha deciso le date del prossimo plenum era assente il primo ministro, Li Keqiang, sulla via del ritorno dopo il viaggio negli Stati Uniti, in Canada e a Cuba. Secondo alcune fonti, citate da organi di stampa internazionale, questo sarebbe un segno della sempre maggiore distanza fra il premier e il presidente Xi Jinping. Quest’ultimo ha deciso di mantenere le cariche “economiche” e di pianificazione commerciale previste dalle sue riforme, mentre per prassi è il primo ministro a occuparsene.

La “gestione del partito” dovrebbe essere focalizzata sul superamento degli schemi tradizionali decisi dal secondo presidente della Cina Deng Xiaoping. L’alternanza fra i ruoli di potere e gli scambi di cariche fra le varie “anime” del Pcc sono considerate superflue da Xi, che intenderebbe rompere un altro tabù rimanendo in carica cinque anni di più di quanto di solito previsto per la sua carica.

Il Plenum di quest’anno cade inoltre in un momento di forti movimenti ai vertici delle province e delle più importanti città, in vista del XIX Congresso del Partito previsto per il 2017. Il caso più recente è quello del licenziamento del capo del partito di Tianjin, Huang Xingguo, accusato a metà settembre di corruzione e sostituito a distanza di soli pochi giorni da Li Hongzhong, fino a quel momento “capo politico” della provincia interna dello Hubei.

Tra le nuove nomine, anche quella del capo del Pcc dello Xinjiang, la turbolenta regione autonoma nord-occidentale della Cina: Chen Quanguo, che ha preso il posto di Zhang Chunxian, e ora è in lizza per entrare nel Politburo del Partito, il vertice allargato a 25 membri. Sarebbe prevista una promozione anche per Li Xiaopeng, figlio dell’ex primo ministro Li Peng anche noto come “il macellaio di Tiananmen” per il suo ruolo nella repressione del movimento democratico del 1989. Per il figlio, oggi governatore dello Shanxi, sarebbe pronta la nomina a ministro dei Trasporti al prossimo Congresso.

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