14/09/2009, 00.00
BANGLADESH
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Dhaka: Moglie e figlia torturate perchè convertite al cristianesimo

di William Gomes
Le donne hanno seguito il percorso del figlio maschio, che prima di partire per l’estero ha abbracciato la fede cristiana. Il marito ha bruciato una copia della Bibbia, poi ha promesso anche a loro due un "trattamento simile”. La figlia perdona il padre e prega perché “scopra l’amore di Cristo”.
Dhaka (AsiaNews) – Torturata e minacciata di morte dal marito, al quale ha tenuto nascosta “la conversione del figlio maschio” dall’islam al cristianesimo. È la vicenda di una donna del Bangladesh, che “teme per la propria vita”. I parenti sono musulmani e nemmeno la polizia è interessata a proteggerla. Nonostante le violenze, anche lei, insieme alla figlia più grande, ha deciso di convertirsi e prega perché l’uomo – un giorno – possa “scoprire l’amore di Cristo”.
 
“Nel 2006 mio figlio Jahirul Islam è partito per Sydney – racconta Khainur ad AsiaNews – per approfondire il percorso di studi. Non mi aveva detto nulla della conversione al cristianesimo, quando era in Bangladesh”. Khainur (nella foto con le figlie) ricorda “perfettamente” il giorno in cui il figlio le ha parlato: “era il 18 giugno del 2009, all’inizio sono rimasta scioccata”.  
 
Da 22 anni il marito, Aminul Islam, lavora in Arabia Saudita; a giugno è tornato in Bangladesh per un periodo di vacanza. Egli ha cominciato a esercitare pressioni perché Jahirul sposasse una ragazza musulmana, non prima però di aver compiuto il tradizionale pellegrinaggio alla Mecca. Progetti respinti con forza dal figlio, che rivendica la “fede cristiana”. “Quando le richieste di mio marito si sono fatte pressanti – spiega Khainur – ho raccontato della conversione. La notizia lo ha sconvolto, ha iniziato a picchiarmi, accusandomi di essere la responsabile perché gli ho permesso di studiare all’estero, all’università cattolica di Nostra Signora, a Sydney”. La donna descrive le “numerose violenze” subite dal marito, il quale le ha anche proibito di parlare al figlio.
 
Jahirul ha suggerito alla madre di rivolgersi al rev. Alex Khan, il quale per primo ha seguito il percorso di conversione del figlio. Il pastore l’ha sostenuta – né i parenti, musulmani, né la polizia l’avrebbero aiutata – e ha avvertito un senso di conforto e di pace. “Ho conosciuto l’amore di Cristo – aggiunge – e ho iniziato a leggere passi della Bibbia con l’aiuto del pastore e di mia figlia Arifa Sultan”.
 
Nei giorni scorsi ha annunciato al marito di essersi convertita al cristianesimo. Egli ha legato e picchiato in maniera brutale la moglie e la figlia più grande, davanti agli occhi delle sorelline più piccole. Aminul ha anche bruciato la Bibbia, minacciando di riservare “un simile trattamento” anche alle due donne.
 
“Abbiamo paura” ammette Khainur, ma resta il conforto della preghiera. “Preghiamo regolarmente” aggiunge la figlia “perché un giorno mio padre scopra l’amore di Cristo. Lo perdono anche se mi ha picchiata come fossi una bestia; non ho paura di essere bruciata da mio padre, come ha fatto con la Bibbia”.
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