23/01/2020, 13.46
VATICANO
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Davos: card. Turkson, bisogna cambiare, perché la terra e i poveri piangono

Intervento di leader religiosi al Forum mondiale per “generare una consapevolezza globale per un cambiamento”. Il rapporto Oxfam ha evidenziato che la ricchezza resta fortemente concentrata al vertice della piramide distributiva: l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Spingere per sollecitare la consapevolezza della necessità di cambiare l’attuale modello economico mondiale a causa del quale “la terra sta piangendo e anche i poveri stanno piangendo”. Per questo motivo leader religiosi sono andati al Forum economico mondiale che si svolge a Davos, in Svizzera, per parlare “al cuore della grande finanza ed economia mondiale”.

Di suscitare una “consapevolezza globale per il cambiamento” ha parlato il cardinal Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, nel suo intervento alla conferenza stampa tenuta ieri pomeriggio  insieme al patriarca ecumenico Bartolomeo I e al rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt.

Il cardinale, che ha portato il messaggio di papa Francesco all’incontro ha sostenuto che se, come dice il Papa nell’enciclica Laudato Si’ la terra e i poveri piangono, c’è un’emergenza che va ascoltata, e “dobbiamo tutti cercare di fermare questo pianto”.

I leader religiosi sono al, ha detto il prefetto, “perché vogliamo generare una consapevolezza globale per un cambiamento”. Per Turkson le nuove tecnologie non devono “determinare ciò che siamo chiamati a diventare”, ma vanno spese “per il bene comune, il bene dell’umanità, della terra e dei suoi abitanti”. “Non c’è un secondo pianeta in cui vivere”, ha ammonito, prima di chiedere al mondo politico e ai governi di riconoscere “il ruolo centrale delle religioni e delle fedi”, denunciando la pratica, diffusa soprattutto nei Paesi secolarizzati, di “relegare le religioni nella sfera privata, negando la loro influenza nella vita delle persone”.

Ad evidenziare le criticità del sistema economico, alla vigilia del Forum è stato reso pubblico il rapporto 2020 di Oxfam. Intitolato Time to care esso evidenzia che la ricchezza globale, in crescita tra giugno 2018 e giugno 2019, resta fortemente concentrata al vertice della piramide distributiva: l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019 più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone.

Ancora: nel mondo 2.153 miliardari detenevano più ricchezza di 4,6 miliardi di persone, circa il 60% della popolazione globale. E il patrimonio delle 22 persone più facoltose era superiore alla ricchezza di tutte le donne africane.

Se le distanze tra i livelli medi di ricchezza dei Paesi si assottigliano, la disuguaglianza di ricchezza cresce in molti Paesi. In un mondo in cui il 46% di persone vive con meno di 5,50$ al giorno, restano forti le disparità nella distribuzione dei redditi, soprattutto per chi svolge un lavoro. Con un reddito medio da lavoro pari a 22$ al mese nel 2017, un lavoratore collocato nel 10% con retribuzioni più basse, avrebbe dovuto lavorare quasi tre secoli e mezzo per raggiungere la retribuzione annuale media di un lavoratore del top-10% globale.

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