Dalai Lama in Mongolia, verso un’istruzione buddista più moderna
Durante la sua visita in Mongolia, il Dalai Lama ha annunciato davanti ai membri della comunità buddista mongola il rinnovamento del sistema d’istruzione buddista verso un modello più moderno.
Ulaan Baatar (AsiaNews) – Il Dalai Lama, leader spirituale del buddismo tibetano, ha visitato la Mongolia dal 18 al 21 novembre. Di ritorno da una visita in Giappone, è stato accolto all’aeroporto da rappresentanti del governo, anziani monaci dei monasteri mongoli e dall’ambasciatore indiano.
Nel corso della sua visita, il leader spirituale ha visitato i luoghi chiave della cultura buddista del Paese. Sabato 19 si è recato presso il Gaden Thekchen Choeling, il più grande monastro della Mongolia dove ha conferito con monaci e anziani insegnanti di religione provenienti da tutto il Paese. Ha anche visitato il monastero di Kalkha Jetsun Damna, nono per importanza nella comunità buddista mongola.
Domenica 20, presso il complesso sportivo Buyant Uhaa della capitale, il Dalai Lama ha parlato di fronte a più di 12mila persone – la maggior parte composta da monaci –. In quest’occasione ha annunciato il cambiamento del sistema di istruzione buddista “classico” verso una modello più moderno. Il nuovo sistema, che verrà adottato nei monasteri buddisti mongoli, comprenderà un tipo di istruzione più ampia e olistica. Saranno insegnate la logica, il ragionamento l’indagine piuttosto che una serie di arcani rituali e costumi. Tale cambiamento avvicinerà il modello di istruzione a quello dei monasteri indiani, in cui l’insegnamento di scienze, matematica e inglese sono prerequisiti per un’istruzione più formativa.
Prima della visita, il governo cinese aveva richiesto alla Mongolia di non permettere al Dalai Lama di entrare nel Paese. Essa riteneva che una visita del leader spirituale avrebbe minato le relazioni con la Cina, sulle quali la Mongolia dipende molto a livello di commercio e investimenti. Nonostante il Dalai Lama – ormai 81enne – sia una personalità rispettata a livello globale e detenga contatti con molti leader mondiali, i capi di Stato cinesi lo accusano di essere un separatista che si batte per l’indipendenza del Tibet dalla Cina. In ciò che lui chiama un “approccio di compromesso”, il Dalai Lama stesso afferma di ricercare solo un’“autonomia significativa” per il Tibet in quanto parte della Cina, tramite tutele per la lingua, religione e la cultura.
Ogni volta che il Dalai Lama visita un Paese, la Cina ammonisce il governo che lo ospita. Lo scorso mese, la Cina ha riferito al presidente slovacco Andrej Kiska che il suo incontro con il leader spirituale tibetano avrebbe “compromesso le basi politiche per le relazioni tra Cina e Slovacchia”.
26/11/2016 13:02
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