01/03/2018, 08.41
ARABIA SAUDITA
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Criticava la guerra in Yemen: sei anni di carcere per un attivista saudita

Issa al-Nukheifi avrebbe diffuso in rete tweet critici verso il governo, mettendone in discussione i provvedimenti. Una volta libero non potrà lasciare il Paese per altri sei anni o usare i social network. Critiche di attivisti e ong pro diritti umani: continua la repressione coordinata del dissenso. 

 

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Un tribunale saudita ha condannato a sei anni di prigione l’attivista pro diritti umani Issa al-Nukheifi. La sentenza è giunta nel tardo pomeriggio di ieri e ha riconosciuto colpevole l’imputato per alcuni tweet critici verso il governo diffusi in passato. 

Secondo quanto riferisce il quotidiano Okaz, egli è accusato di aver criticato l’intervento saudita in Yemen, dove è in atto una guerra con conseguenze “catastrofiche”. L’attivista avrebbe anche “insultato” il governo e “messo in discussione” le decisioni, le misure di sicurezza e i provvedimenti in tema di giustizia penale. 

Il gruppo saudita pro diritti umani Alqst, con base a Londra, riferisce che l’attivista è stato arrestato nel dicembre 2016. Gli attivisti di Amnesty International parlano di condanna di natura politica e chiedono l’immediata scarcerazione dell’uomo. Invece di chiedere l’aiuto degli attivisti per rafforzare il cammino di riforme, sottolinea Dana Ahmed responsabile per il Paese di AI, le autorità “danno loro la caccia, con tutti gli attivisti silenziati o imprigionati”. 

Oltre ai sei anni di carcere, Issa al-Nukheifi una volta liberato non potrà utilizzare per altri sei anni internet o i social media; per tutto il periodo non potrà nemmeno lasciare il Paese per viaggi all’estero. 

L’attivista era già stato incarcerato nel 2012 e rilasciato nell’aprile del 2016. A soli otto mesi di distanza il nuovo fermo, conclusosi con la condanna di ieri.  

Nelle scorse settimane, alla vigilia del processo, al-Nukheifi aveva scritto una lettera al potente principe ereditario (e numero due del Paese) Mohammed bin Salman (Mbs) dicendosi felice per i suoi interventi “a favore della libertà di espressione e dei diritti umani”. “Le scrivo dalla mia cella - ha aggiunto l’uomo - dove sono stato rinchiuso per aver chiesto proprio questi passi”. 

Nel settembre scorso le autorità saudite hanno arrestato decine di religiosi, intellettuali e studiosi, attirandosi le critiche di gruppi e organizzazioni internazionali pro diritti umani. Queste azioni mirate contro quanti chiedono maggiori libertà e diritti è una “coordinata repressione del dissenso”.

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